Il Circolo Nautico Lametino ha organizzato una pagaiata in Kayak per ricordare Franco Bonacci, pioniere del turismo sulle coste tirreniche lametine
Il Presidente Aldo Puja del Circolo Nautico Lametino, col patrocinio gratuito della FICK e del Comune di Tortora, per ricordare il Caro Amico Franco Bonacci, pioniere del turismo sulle coste tirreniche lametine, scomparso di recente, ha organizzato una passeggiata in kayak, nelle splendide acque del Cilento meridionale, ai confini di Campania, Basilicata e Calabria: da Agropoli a Tortora, svoltasi dal 26/05/2016 al 29/05/2016.
Grazie Franco da parte di tutti noi!
Il Tour nella sua specificità:
Quattro sono stati i giorni di navigazione, su una distanza complessiva di circa 72 NM (miglia marine), 134 Km.
Ad Agropoli siamo stati ospiti del Circolo Nautico Canottieri Agropoli ed a Policastro Bussentino dal Canoa Kayak B.no – Capitello A.S.D. Policastro.
Le tappe sono state così suddivise:
II° giorno: da Acciaroli a Palinuro, provincia di Salerno: 17 NM, 32 Km circa di passeggiata.
Palinuro fa parte del comprensorio comunale del Comune di Centola nel Cilento meridionale e la selvaggia bellezza del territorio di Capo Palinuro, la storia e le leggende che vi aleggiano, contribuiscono a perpetuarne il fascino. Un immenso arco di roccia frastagliata si protende nel mare a protezione di una baia che è riparo e porto naturale per i naviganti, e tale deve essere apparsa anche in tempi lontani agli Argonauti, ai Fenici ed ai Greci. Il Capo conserva segni di lontanissimi insediamenti umani, con tombe databili intorno al V sec. A.C. e reperti archeologici, che dimostrano come la bellezza e la posizione strategica del porto abbiano favorito l’insediamento di una colonia greca. Palinuro è un personaggio della mitologia romana, caduto in mare di notte, tradito dal dio Sonno, mentre conduceva la flotta verso l’Italia. Naufrago dopo aver invocato invano i propri compagni, rimane per tre giorni in balia del Noto fino all’approdo sulle spiagge d’Italia, dove troverà ad attenderlo non la salvezza ma una fine crudele: catturato dalla gente indigena, viene ucciso e il suo corpo abbandonato in mare. Palinuro, vagando tra le anime degli insepolti incontra Enea e lo supplica di dargli sepoltura, esortandolo a cercare il suo corpo tra i flutti degli approdi velini. E’ la Sibilla Cumana a rivelargli che il suo cadavere non verrà mai ritrovato, ma i suoi assassini erigeranno un cenotafio da dedicargli e da onorare con offerte e quel luogo, avrebbe, per sempre, portato il nome Palinuro.
III° giorno: da Palinuro a Policastro Bussentino tappa di 17 NM, 32 Km circa, d’ammirazione!
Policastro, frazione del comune di Santa Maria in provincia di Salerno è sita sulla costa tirrenica, al centro del golfo omonimo, vicino alla foce del fiume Bussento (da cui “Bussentino”). Sorta nel 471 a.C. con il nome di Pyxous (Pixunte) come colonia greca di Rhegion (Reggio Calabria) e base strategica per i commerci della città dello Stretto con il Golfo di Taranto, collegato attraverso il fiume Siris , era dotata di una cinta muraria. Nel II secolo a.C. divenne romana con il nome di Buxentum. Dagli inizi del VI secolo fu sede vescovile. Del VII secolo è il castello bizantino e la cittadina prese il nome di Policastro.
IV° giorno: da Policastro Bussentino in provincia di Salerno e dopo 19 NM, 35 Km circa ed aver attraversato un piccolo tratto di Basilicata, arrivo a Tortora Marina, provincia di Cosenza, meta della nostra escursione. Tortora è l’ultimo comune della Calabria nord occidentale che si affaccia sul Mar Tirreno, al confine con la Basilicata e in provincia di Cosenza.
Il suo territorio prevalentemente collinare è incluso in gran parte nel Parco nazionale del Pollino ed ha visto la presenza dell’uomo fin dagli albori della storia umana.
Nella località Rosaneto è stato trovato un giacimento preistorico all’aperto risalente al Paleolitico inferiore datato a circa centocinquantamila anni fa, uno dei più antichi siti preistorici italiani.
La presenza umana sul territorio è continuata anche nei millenni a seguire, come dimostrano gli scavi ai piedi della falesia calcarea di Torrenave. I primi segni di civiltà risalgono al popolo degli Enotri, la loro presenza sul territorio è stata accertata dal ritrovamento di 38 tombe con corredi funerari enotri, da una stele litica e da un piccolo centro abitato. In seguito, agli Enotri si sostituì apparentemente senza scontri bellici, il forte popolo italico dei Lucani, che sul colle Palecastro ampliò e fortificò il centro abitativo di origine enotria di Blanda, espugnata nel 214 a.C. dal console romano Quinto Fabio Massimo, per essersi schierata con Annibale nella seconda guerra punica.
Alla metà del I secolo a.C., divenne un centro amministrativo romano ed assunse il nome di Blanda Julia in onore di Gaio Giulio Cesare. Durante i primi secoli del Cristianesimo, Blanda fu sede vescovile, nel 592 subì un’incursione longobarda. A partire dal IX secolo Blanda, sottoposta a continue incursioni e saccheggi da parte dei predoni Saraceni, fu definitivamente abbandonata. Alcuni dei suoi abitanti si rifugiarono nell’entroterra e fondarono su uno sperone roccioso il primo nucleo di Tortora, chiamato, in onore dell’antica città, Julitta. A partire dai primi anni del secondo millennio il piccolo borgo di Julitta iniziò una lenta espansione ed assunse il nome di Tortora, dal volatile omonimo che in quel periodo abbondava nei boschi adiacenti.
Ringraziamenti sentiti vanno alla FICK Comitato Regionale ed al suo presidente Daniele D’Agata, al Comune di Tortora ed a Valentina Bruno per aver contribuito alla realizzazione del progetto – al Circolo Nautico Canottieri Agropoli, al Canoa Kayak B.no Capitello A.S.D. Policastro per l’ospitalità – al B&B, L’incanto del Mare (Acciaroli) e all’Hotel Ficolella (Palinuro), per il trattamento di favore riservatoci – al Comune di Acciaroli e il Lido di Palinuro……………per l’ospitalità riservata ai due preziosi kayak, compagni di viaggio – ad Enrico che con il suo gruppo di kayaker ci ha accolto negli splendidi scenari di Maratea, sfamandoci e rifocillandoci – ed ancora: Filomena Sansone, Carmen Basile e Rosanna per i contributi fotografici – ed a tutti coloro che con la loro gentilezza e cortesia hanno reso la nostra avventura ancora più gradevole.
Naturalmente ancora una volta al Caro Amico Franco Bonacci, il Circolo Nautico Lametino nella persona di Aldo Puja.
A cura di Martino Di Simo