Scandalo Fifa, Platini il piano è fallito: quattro anni di squalifica

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Il Tas di Losanna si è espresso sulla squalifica di Platini: salta il pieno di ‘ritorno’ dell’ex Presidente UEFA squalificato per quattro anni

Squalifica Platini, al decisione del TAS – Michel Platini resterà deluso: l’assoluzione in cui tanto sperava non è arrivata e la sua carriera da dirigente sportivo può ritenersi di fatto conclusa. Nemmeno l’ultimo grado di giudizio gli ha dato ragione: il Tribunale Arbitrale Sportivo di Losanna si è limitato solo a un ulteriore sconto con la squalifica di sei anni che gli era stata inflitta in appello dalla Fifa (otto anni in primo grado) ridotta a quattro, con l’ammenda che passa da 80 mila a 60 mila franchi svizzeri. I guai di Le Roi, che a questo punto dovrà anche rinunciare alla carica di presidente della Uefa, erano cominciati poco dopo l’annuncio della sua candidatura alla successione di Sepp Blatter alla guida della Fifa.

Squalifica Platini, al decisione del TAS – Il Comitato Etico della Federazione internazionale lo aveva sospeso per 90 giorni in attesa di far luce sui due milioni di franchi svizzeri ricevuti nel 2011 da Blatter ma per una consulenza svolta per la Fifa fra il ’98 e il 2002 e a dicembre è arrivata la stangata degli otto anni di squalifica per “conflitto d’interesse e slealtà violando le generali norme di condotta“. Sentenza che in parte il Tas ha confermato, ritenendo non legittimo quel pagamento che è stato riconosciuto solo da Blatter e da Platini, che è avvenuto solo 8 anni dopo la fine del rapporto di lavoro e che non corrisponde nemmeno alla cifra di cui Le Roi sarebbe dovuto essere, secondo la sua versione, creditore: se è vero che il contratto firmato con la Fifa nel ’99 ammontava a 300 mila franchi svizzeri all’anno e se è’ vero che con Blatter si era poi accordato per un milione, Platini avrebbe avuto diritto a 2,8 milioni di franchi svizzeri.

Squalifica Platini, al decisione del TAS – Per questo motivo il Tas – che sottolinea anche come Platini abbia beneficiato di un piano pensionistico a cui non aveva diritto – ritiene che l’ex giocatore abbia violato gli articoli 20 (“offerta e accettazione di doni e altri benefit“) e 19 (“conflitto d’interesse”) del codice etico della Fifa, assolvendolo però dalla violazione degli articoli 15 (“lealta'”) e 13 (“regole generali di condotta“). Tra l’altro, ha sottolineato ancora il Tas, la Fifa sapeva del pagamento dei due milioni di franchi svizzeri nel 2011 ma ha avviato l’indagine solo nello scorso settembre. (LAPRESSE)

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