Liverpool, sindrome da Istanbul fatale: quando l’intervallo è ‘maledetto’

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Una primo tempo super, poi il crollo inspiegabile: la sindrome da Istanbul vede il Liverpool ancora protagonista. Ma questa volta di Reds c’è solo la delusione…

LaPresse/PA
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In pochi lo ammetteranno mai, ma chi quella sera l’ha vissuta saprà bene come il ricordo riaffiori continuamente nella testa.  Positivo o negativo che sia, emozione indelebile. 25 maggio 2005-18 maggio 2016, undici anni meno qualche giorno: Istanbul e Basilea, gioia e dolori Reds. Altra storia, altra competizione: vero, verissimo. Ma in molti saranno tornati indietro con il pensiero: perché a distanza di tanto tempo c’è ancora un intervallo maledetto. Ma questa volta per il Liverpool l’epilogo è tutt’altro che perfetto. La squadra di Klopp domina per gran parte del primo tempo, di Sturridge la rete del vantaggio Reds. Risultato davvero strettissimo, perché ‘mancano’ un gol (annullamento quantomeno dubbio) e due rigori netti.

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Poi, l’intervallo ed il ritorno in campo. Pronti, via. Gol del Siviglia dopo 22 secondi. E poi un altro e un altro ancora. Tre gol in 24 minuti. Undici anni fa furono tre, in sei minuti. Ma all’epoca le lacrime furono di gioia, a differenza di quest’anno. Storia davvero molto simile, se non nei numeri (all’epoca il Milan era in vantaggio di tre gol) almeno nel copione. Scritto da un regista evidentemente molto affezionato ai colpi di scena. La sindrome di Istanbul questa volta fa piangere Liverpool.

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