Classe, sudore e passione: questa notte l’ultimo tango del “Principe” Milito

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Diego Milito lascia il calcio. Ripercorriamo la sua leggenda calcistica dai primi calci in Argentina fino alla vetta d’Europa con l’Inter del triplete

EFE/LaPresse
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Si scrive Diego Milito, si legge Principe. Questa notte Diego Milito giocherà la sua ultima partita col Racing al Cilindro contro il Temperley, gara valevole per il 16esimo turno della ZonaB della Prima Divisione Argentina. Un addio che i fans faranno fatica a metabolizzare come si può notare dal suo account Twitter temprestato di messaggi che ne implorano un ripensamento. “El Principe“, soprannome datogli per la somiglianza con il principe del calcio uruguiano Enzo Francescoli, esordisce in Argentina col Racing Club totalizzando 137 presenze e segnando 34 gol, vincendo nel 2001 il  “Clausura” del campionato argentino.

LaPresse/a&g reporters
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Nel 2004 la prima esperienza in Italia, nel Genoa in Serie B. Col ‘Grifone’ il feeling è subito perfetto: 12 gol in 20 partite nel primo anno, 21 in 39 gare nella stagione successiva. L’idillio col Genoa però finisce presto a causa della retrocessione dei rossoblu in Serie C1, per l’illecito sportivo causato dalla combine con il Venezia. Il Principe è costretto all’ “esilio” in Spagna, ospitato dal fratello Gabriel nel Real Saragozza. In terra iberica, Diego non si scoraggia e nella stagione 2005-2006, mette a referto 15 gol aggiungendo al suo palmares la Coppa del Re vinta ai danni dell’Espanyol, dopo aver steso i giganti del Barcellona ai quarti e i galacticos del Real Madrid in semifinale. L’anno successivo nonostante i suoi 23 gol il Saragozza retrocede in Segunda Division e per Milito i tempi sono maturi per un clamoroso ritorno. Il porto di Genoa lo accoglie come se non fosse mai andato via e lui ne ridiventa il sovrano indiscusso: vince da solo il derby con la Sampdoria e realizza 24 reti in stagione, dietro solo a Ibrahimovic. Grazie all’argentino il Genoa ritorna in Europa e sul Principe si muovono le big italiane: l’Inter lo acquista per 25 milioni e lo mette al comando dell’attacco di Mourinho.

LaPresse/Jonathan Moscrop
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La stagione 2009-2010 lo incorona Principe di San Siro grazie al triplete: Campionato, Coppa Italia e Champions League conquistate a suon di gol pesantissimi. Una stagione da protagonista assoluto. Dopo questo successo, la carriera di Milito si avvia sul viale del tramonto: el Principe torna in patria, il Racing lo riaccoglie a braccia aperte e vince  nel 2014 il Torneo della Transizione (torneo che stava rivoluzionando il campioanto argentino). Quella di questa notte sarà l’ultima gara ufficiale di Diego: la Milano Interista, la Genova del Grifone, l’Argentina intera e soprattutto il calcio mondiale, bagneranno il loro viso di lacrime “calienti” per l’ultimo tango del Principe.

 

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