Nuova bufera calcioscommesse, la procura punta il dito contro i Pini, Millesi e Izzo: “erano a disposizione della Camorra”. La replica del difensore del Genoa

Come Gomorra, ma purtroppo non ti tratta di fiction. E’ questo il titolo forte con cui la Gazzetta dello Sport affronta il nuovo scandalo calcioscommesse che ha già portato a dieci arresti e vede indagati tra gli altri anche Armando Izzo, oggi al Genoa, ma all’epoca dei fatti all’Avellino. Secondo l’accusa, infatti, sono due le partite truccate: Modena-Avellino e Avellino-Reggina, stagione 2013-2014. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Pini, Millesi (entrambi ai domiciliari) e Izzo (indagato) secondo la gli inquirenti “si sono messi stabilmente a disposizione del clan allo scopo di influire fraudolentemente sui risultati delle partite”.

Finito dunque al centro della bufera, Izzo replica facendo luce sulla sua posizione nel corso di un’intervista rilasciata a Sky Sport: “Sono assolutamente estraneo a questa vicenda, io sono un giocatore di calcio e non ho mai pensato di truccare una partita Da quando ho letto la notizia è come se stessi vivendo un incubo. In questa storia non c’entro veramente niente. Le due partite con Modena e Reggina non le ho nemmeno giocate perché infortunato. Sono abbattuto, ma credo nella magistratura e penso solo ad allenarmi e continuare a fare questo lavoro che è quello che amo di più”.