Infantino si racconta: “vi svelo i miei primi 45 giorni da Presidente Fifa. Su Blatter e la moviola in campo…”

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Il nuovo Presidente FIFA Infantino, racconta i suoi primi 45 giorni di mandato: dal colloquio con Blatter alla moviola in campo

LaPresse/XinHua
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Gianni Infantino, nuovo Presidente FIFA, si racconta. “Siamo stati in grado di concentrarci sulle questioni del calcio, con alcune importanti decisioni in termini di Ifab come quella di partire con i test per la video-assistenza arbitrale. Questo e’ un argomento che credo sia sul tavolo sin da quando la televisione esiste, piu’ o meno. Non e’ una cosa facile ma e’ importante, ne discuteremo e troveremo la giusta soluzione”. E’ l’impegno del presidente della Fifa, Gianni Infantino, eletto a fine febbraio e che ai microfoni di Fox Sports Usa traccia un bilancio di queste prime settimane del suo mandato.

LaPresse/Reuters
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I primi 45 giorni sono stati molto emozionanti, molto belli ovviamente – racconta – Ho incontrato tantissime persone che vogliono partecipare, fare qualcosa per il calcio. Molta gente ama il calcio nel mondo. In questi 45 giorni ho anche viaggiato tanto, sono stato in parecchi Paesi dell’Africa, in Sudamerica. Ora sono negli Usa e andro’ in Asia. Tante associazioni, persone normali, politici, partners commerciali, emittenti, tutti vogliono fare qualcosa, vedono una nuova possibilita’, una nuova sfida per andare avanti. Insomma, mi sento molto piu’ forte dopo questi primi 45 giorni“.

Infantino, che conferma di aver parlato col suo predecessore Blatter (“non mi ha dato consigli, mi ha fatto le congratulazioni per la mia elezione”), ha fra i punti del suo programma quello dell’allargamento della fase finale del Mondiale da 32 a 40 squadre. “Uno dei motivi e’ l’esperienza che ho avuto nella Uefa, con l’aumento del numero di finaliste nei campionati Europei che quest’anno passeranno da 16 a 24“.

Siamo stati criticati al momento della decisione, dicevano che le qualificazioni sarebbero state noiose e non interessanti. Come sempre e’ invece accaduto l’esatto contrario ed e’ stato ottimo dal punto di vista sportivo perche’ improvvisamente molte squadre hanno avuto la possibilita’ di qualificarsi e moltissime altre hanno potuto coronare un sogno. In Europa abbiamo avuto squadre come l’Albania, che non si era mai qualificata, che e’ arrivata alla fase finale, e squadre come l’Olanda, che si era sempre qualificata, che non ci e’ arrivata.

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Perche’? Perche’ tutte le squadre se la sono giocata, e lo hanno fatto perche’ credevano di avere la possibilita’ di qualificarsi. Il calcio – insiste Infantino – oggi e’ un fenomeno veramente mondiale. Noi non possiamo escludere ma dobbiamo includere. L’idea e’ che cominciando a discuterne ora, si possa arrivare a prendere una decisione probabilmente nel 2020, sei anni prima in cui dovrebbe diventare effettiva“. Ottimista per il Qatar (“sono convinto che tutti saranno i benvenuti perche’ sara’ una festa del calcio“), il presidente Fifa affronta anche lo scandalo corruzione che lo scorso anno ha travolto la Federazione.

Se qualcuno ha commesso o commette un crimine, un’attivita’ criminale, e’ giusto che questa persona sia sanzionata, e tutti dovrebbero applaudire le autorita’, siano essere americane, svizzere, tedesche o di qualunque altra parte, che abbiano agito per assicurarli alla giustizia e punirli. La nostra capacita’ di indagine e’ limitata rispetto a quella che possono avere le autorita’ di uno Stato. Io non so se ci siano dei singoli individui o dei gruppi che sono corrotti, spero di no. Se ci sono, hanno la scelta di lasciare la Fifa adesso perche’ altrimenti prima o poi li prenderemo e saranno cacciati e puniti“. (ITALPRESS)

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