Un Milan da favola

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Un pareggio e il Milan torna a crederci. Alle favole

Il Milan vince qualche partita di fila. Il Presidente è felice. L’Amministratore Delegato dice che “lui l’aveva detto”. L’allenatore guarda alla classifica e dice “Champions!” Questo accadeva solo qualche giorno fa. Ricordate? Succede poi che la formazione rossonera incappi in un pareggio nel match giocato contro il Chievo, domenica all’ora di pranzo. E il Castello rossonero crolla miseramente, trascinando nel crollo chiunque passi da quelle pericolose parti.

LaPresse/Spada
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Abbiati, old-school-goalkeeper, dice che “è stufo dei compagni che rispondono ai richiami”. Abate dice che “bisogna onorare la maglia e sputare sangue”. Miha, allenatore dal fisico impattante, dice che “con questa squadra è difficile fare di più”. Ed è solo l’inizio della crepa formatasi in casa rossonera. Immediatamente partono i siluri di Berlusconi, che ricorda di “non aver mai gradito un allenatore nerazzurro” e che porta sugli scudi un “guerriero come Brocchi” nelle vesti di prossimo allenatore sacrificabile alla causa.

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È un attimo, e sembra di tornare a quest’estate. Un attimo solo. Quello in cui Silvio rispolvera il nome di Ibra. La promessa mai mantenuta. Il sogno che ha alimentato gli abbonamenti. La chimera estiva. Il pensiero corre veloce a quei torridi giorni. E riporta a galla anche un altro nome: Mr. Bee. Ed è subito un Milan da Favola. Basta crederci…

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