Il pilota della Yamaha rivela passioni e curiosità della propria vita durante un’intervista a Sport Week
Una settimana e finalmente si alzerà ufficialmente il sipario sulla stagione 2016 di MotoGp. I test andati in scena nelle ultime settimane hanno rivelato un Lorenzo in forma smagliante che si candida al ruolo di favorito per la vittoria a Losail.
Il titolo di campione del mondo fa gola a molti, ma lo spagnolo punta a difenderlo con tutto se stesso, anche se non risulta essere il più importante della sua carriera: “il più importante resta quello del 2010, perchè è stato il primo” confida Lorenzo durante un’intervista rilasciata a Sport Week. “Al secondo posto metto quello del 2015 perchè ho dovuto credere molto in me stesso per vincerlo, mentre al terzo posto metto quello del 2012, perchè è stato la conferma del mio talento. Una sconfitta che ancora mi fa male è quella del 2009 quando vinse Rossi, tuttavia riuscii a digerirla dal momento che ero ancora molto giovane. I migliori tre avversari? Stoner è velocissimo e ha un talento immenso, Valentino è molto completo, Marquez ambizioso ed esplosivo. Mi sarebbe piaciuto sfidare Biaggi, il mio ultimo idolo“.
La moto ma non solo, tante passioni per Lorenzo: “se non fossi diventato pilota, mi sarebbe piaciuto diventare un calciatore del Barcellona o un driver di Formula 1, magari alla Ferrari“. Debolezze e lacrime, Lorenzo rivela anche di essere molto emotivo: “nell’ultimo anno ho pianto abbastanza, non so perchè. Anche a Valencia ho pianto. Ho versato parecchie lacrime anche per le donne. Il dolore più grande, però, l’ho provato quando sono morti i miei tre nonni“. Una carriera pluridecorata iniziata grazie al padre: “fu proprio mio papà a costruirmi la prima moto con pezzi di altre, lo devo a lui se oggi sono qui“.