“Sarri? Non ha ucciso nessuno”, ma l’Arcigay attacca: “Basta omertà”

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Continua a tenere banco lo scontro verbale di ieri tra Maurizio Sarri e Roberto Mancini. L’Arcigay contro l’allenatore del Napoli: “Basta omertà”

Un caso che spacca in due l’Italia. Calcistica, ma non solo. Le parole, assolutamente ingiustificabili, rivolte da Maurizio Sarri all’allenatore dell’Inter Roberto Mancini stanno, come assolutamente prevedibile, sollevando un polverone: una parte di opinione pubblica scagiona Sarri dalle accuse di omofobia, relegando lo sfogo dell’allenatore del Napoli ad un semplice fatto di campo. Tra loro anche il direttore sportivo del Bologna Pantaleo Corvino che preso così posizione sulla vicenda ai microfoni di Sky Sport: “Quando una persona come Sarri o il sottoscritto vengono da piccole realtà non si rende conto di come il calcio stia cambiando e di come certi comportamenti, che prima magari finivano sul campo, ora sono oggetto di discussione dei media. Sarri comunque non ha ammazzato nessuno. S’è subito scusato con Mancini, ora cosa deve fare? Si deve impiccare? Ha commesso un errore”.

Chi invece spera in una punizione esemplare nei confronti di Sarri è l’Arcigay: “Basta omertà! Bisogna che la gente sappia, soprattutto se certe offese partono da chi ricopre un ruolo di responsabilità pubblica. L’esperienza inglese ha sicuramente contribuito a rendere più forte e decisa la reazione giustissima di Mancini. Arrivano sanzioni e squalifiche se vi è un coro razzista, ma nessun provvedimento viene preso se arriva un insulto omofobo. Sarri, come ogni persona che è nel suo ruolo pubblico, prima ancora che sportivo, ha una responsabilità enorme nei confronti di quei ragazzi e di quelle ragazze vittime quotidiane di bullismo”.

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