Food & Sport: dove nasce l’NBA? Dalle ricette più amate d’America. Scopriamo quali sono

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Quattro piatti simbolo di New York, da gustare comodamente seduti davanti alle prodezze dell’ NBA

Il basket è uno degli sport più seguiti in USA. Nel resto del mondo si difende bene, ma mai e poi mai si troverà un pubblico così caldo e coinvolto come là. E’ una loro creazione, il basket; porta la bandiera a stelle e strisce e le star più conosciute sono passate da questo sfavillante trampolino.
L’NBA, ovvero la National Basketball Association è infatti la principale lega di pallacanestro che racchiude al suo interno le perle più preziose e che organizza le competizioni più sfidanti e adrenaliniche. Il quartier generale della lega, per dire, è situato nella Olympic Tower, Fifth Avenue, New York. Yeah.

ZUMA Press/LaPresse
ZUMA Press/LaPresse

Uno sport all’avanguardia, ai tempi, perchè fu il primo, negli anni 50, ad integrare giocatori di razze differenti. In particolare gli afroamericani, senza i quali non potremmo immaginare una squadra di pallacanestro. Gli anni 60 invece, videro protagonisti I Celtics, un sinonimo di basket quasi quanto rimmel lo è di mascara, perdonate la digressione femminile. Così come Michael Jordan, in assoluto uno dei campioni più rappresentativi di questa disciplina. Un’icona mondiale e trasversale, se pensate che persino una biondina come me, a scuola, faceva educazione fisica con la maglia dei Chiocago Bulls.
E così, dopo questa carrellata di immagini vintage di quello che in USA non è un semplice sport, ma una delle icone rappresentanti la cultura pop, ho deciso di rispolverare il mio album di ricordi d’oltreoceano. Visti da vicino, gli Americani amano praticare lo sport cambiando canale e gustando qualcosa di buono e, spesso, estremamente consistente.
SpaghettiI loro pasti gluten-full, le montagne di zucchero e sopratutto il loro essere tutto sommato rilassati di fronte a cotanti grassi saturi, li rendono estremamente simpatici, se comparati a quell’altra fetta di mondo per cui “è concessa una caloria per ogni due smaltite”.
E siccome oramai è Natale già da un mese, come ci insegnano le vetrine infiocchettate e I messaggi molto poco subliminali su “che regalo voglio”, apriamo le porte all’America, sfacciatamente calorica, ancora così d’avanguardia se si tratta di frivolezze e tremendamente attaccata alle tradizioni culinarie, com’è tipico dei popoli più giovani di nonna Europa. Chissà che, tra un panettone e l’altro, non ci venga fame.
Un salto nell’area USA, quindi, per una veloce panoramica su quello che I tifosi del Nuovo Mondo gustano davanti la tv, con uno speciale focus su NY, madrepatria dell’NBA, perciò allevatrice dei migliori cestisti.
cheesecakeNew York Cheese Cake:la dama di corte che primeggia in tutti gli immensi fridge statunitensi, si differenzia dalla versione classica perchè viene cotta anzichè essere consumata a crudo. La cittadinanza newyorkese viene dal fatto che, si narra, I migliori pasticceri siano proprio focalizzati nella Grande Mela. Se ne possono dire, appunto, di cotte o di crude su questo dolce, ma sempre si tratta di burro, mascarpone, philadelphia, ricotta e così via. Prevede un periodo di digestione variabile da un giorno a due, a seconda dell’assuefazione. Permette un unico salto, quello dalla tavola al divano.
Spaghetti e Polpette: c’è un’intera filmografia che si dirama in racconti di cibo e culture di immigrati e questo piatto è uno di quelli che la fa da padrone. Infatti, una leggenda italo-americana narra che sia “cosa nostra” e al solo pensiero il 90% dei nostri connazionali inorridisce all’istante, perchè non si è mai tanto nazionalisti come quando si parla di territori culinari. Del resto, ogni luogo comune ha pur sempre una percentuale di verità e alzi la mano l’italiano che non s’è mai pappato la pasta della suocera con il sugo delle polpette, servite poi come secondo piatto. Inutile indagare, non se ne verrà mai a capo, tanto vale chiedersi se è nato prima Jordan o la Nike.

HotdogNew York Style Pizza: i lunghi periodi trascorsi lontani da casa possono essere una liberazione per tanti aspetti ma, ammettiamolo, la nostalgia gastronomica si fa spesso sentire. Anche in una città che non dorme mai, che offre un concentrato della cucina mondiale, dove le donne riescono a chiamare il taxi con un fischio e bevono Cormopolitan a pranzo…beh anche qui può capitare che scenda una lacrimuccia pensando al forno a legna sotto il pergolato. E allora si entra in uno dei milioni di posti che dichiarano “pizza” sull’insegna e ci si accontenta di questa. Che dal nome è uno spettacolo, di fatto un po meno. Casa dolce casa.

pizzaHot Dog: per finire, il Re dello Street Food che più yankee non si può, l’apoteosi della semplicità racchiusa in un panino, che rende felici grandi e piccoli Newyorkesi, che si trova all’angolo di qualsiai strada di Manhattan. Il nome è assai buffo e pare che sia stato coniato tra gli spalti di qualche evento sportivo. Dovete sapere infatti che gli americani mangiano più allo stadio che nei ristoranti, sono fatti così. Questo panino quindi, offerto nelle più svariate manifestazioni sportive tra New York e il New Jersey, passava di bocca in bocca già nell’ 800, quando l’esterifilia era ancora più forte che oggi e il wurstel veniva apostrofato come “Cane Caldo” perchè importato dalla Germania. E nonostante questo, se n’è sempre consumato a chili. Ah L’America! Regina incontrastata delle più folli contraddizioni.

Le Marchese del Gusto

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