Gli atleti italiani accusati di aver evitato i controlli, hanno nominato quattro importanti avvocati per difendersi
I ventisei atleti italiani che, dopo l’indagine denominata “Olimpia”, rischiano una squalifica di due anni per aver eluso i controlli antidoping, hanno deciso di affidarsi a quattro importanti avvocati per respingere le accuse della Procura Antidoping della Nado-Italia. I quattro legali sono:

Giulia Bongiorno, che in passato ha difeso Antonio Conte dall’accusa di omessa denuncia per la vicenda sul calcio-scommesse del 2012, Antonio DeRensis, legale che segue la famiglia Pantani, Giovanni Fontana e Fabio Milano. I ventisei componenti della nazionale italiana di atletica leggera non sono stati accusati di aver assunto sostanze dopanti, ma di non aver compilato il questionario trimestrale chiamato “Whereabouts”, nel quale bisogna specificare la reperibilità per i controlli antidoping.
Fabrizio Donato, il triplista bronzo olimpico a Londra 2012, ha dichiarato: “siamo vittime di una situazione paradossale che si è creata per colpa del malfunzionamento di un sistema sulla cui efficienza avrebbero dovuto vigilare Coni e Fidal. Non possiamo certo pagare noi per gli errori di qualcun altro. Per ora pensiamo a difenderci, ma non escludiamo di intraprendere anche azioni volte a risarcirci, per quanto possibile, dei danni di immagine ed economici che questa vicenda ci ha causato”.