La Lega di serie A ha deciso che nei maxischermi degli stadi si potranno proiettare i replay delle azioni di gioco, ma con alcune limitazioni
Oscurantismo. Così si potrebbe definire quel divieto, datato 2010 o giù di lì, che impedì di fatto di poter vedere il replay delle azioni di gioco negli stadi; divieto figlio degli errori relativi ai gol di Tevez (fuorigioco) contro il Messico e al gol non visto (di Lampard) contro la Germania.
Si giocavano i Mondiali 2010. Con quel divieto, chi paga il biglietto per entrare in uno stadio e assistere a una partita di calcio, deve in pratica telefonare a casa a chi guarda la partita alla tivù per sapere se quel gol era in fuorigioco o no e se quel fallo era davvero di mano o no. Perché allo stadio, zero immagini. Oscurantismo medievale: “se sbaglio, non mando le immagini, così tu non lo sai”. Come se smartphone, tablet o altro non facessero parte delle nostre vite quotidiane. Adesso pare che l’Italia si sia decisa a riaprire i maxischermi e a permettere a questi maxischermi di proiettare immagini. Quali immagini? Il tribunale medievale ha deciso che sarà possibile “proiettare” solo: gol convalidati, chiare occasioni, azioni spettacolari. Il tutto, in differita. Già, perché prima dovrà agire la censura. Caro pallone, amato gioco di cortile, a quando le esecuzioni sul rogo, a quando la caccia alle streghe, a quando le torture nelle segrete? Ai registi, l’ardua sentenza.