Scandalo doping, la Wada fa tremare cinque Federazioni: “si adeguino ai codici internazionali”

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L’Agenzia mondiale antidoping ha dichiarato i codici di cinque Federazioni non conformi a quello Wada, intimando rapide modifiche

L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha deciso ieri di dichiarare l’agenzia russa come non conforme ai protocolli internazionali, a seguito di un’indagine indipendente riguardante lo scandalo che ha coinvolto l’atletica leggera russa.

LaPresse/Reuters
LaPresse/Reuters

L’agenzia ha dichiarato cinque nazioni come non conformi al codice anti-doping: tre delle quali (Argentina, Bolivia e Ucraina) sono state punite per l’utilizzo di laboratori non accreditati ad esaminare i test ematici, mentre le restanti due (Andorra e Israele) non presentavano, all’interno del proprio Codice, norme conformi a quelle presenti all’interno del Codice WADA 2015 . L’annuncio è stato dato durante la riunione del Consiglio di amministrazione WADA, svoltosi a Colorado Springs. “Il messaggio di oggi è chiaro: d’ora in avanti ci si concentrerà maggiormente sul rafforzamento dei programmi delle organizzazioni antidoping in tutto il mondo, che avranno la responsabilità di fornire programmi antidoping solidi“, ha dichiarato il presidente della WADA, Craig Reedie. “La nostra priorità adesso è quella di garantire che tutti i nostri partner siano conformi e abbiano dei sistemi antidoping impeccabili, che proteggano gli atleti puliti e rassicurino gli appassionati di sport di tutto il mondo “.

DopingDunque queste agenzie non potranno più svolgere controlli antidoping. Brasile, Francia, Belgio, Grecia, Messico e Spagna entro marzo porteranno i loro programmi antidoping in linea con le direttive fornite dalla WADA, mentre al Kenya è stato intimato di fornire ulteriori spiegazioni in merito ai propri controlli. La Rusada, l’agenzia anti-doping russa, è stata sospesa per le accuse mosse nei suoi confronti da alcuni atleti risultati positivi a dei controlli. Ciò che aggrava la posizione della Federazione riguarda il fatto che molti tesserati dichiarino di aver pagato per nascondere la loro positività, accusando il laboratorio di Mosca di aver distrutto centinaia di campioni e averli avvisati in anticipo sui controlli antidoping previsti al di fuori delle competizioni. La Rusada è già al lavoro per identificare le sue carenze: “ribadiamo il nostro impegno a combattere contro il doping e continuare il nostro lavoro“.

Vitaly-MutkoMentre l’inchiesta russa si è limitata all’atletica leggera, Beckie Scott, componente della commissione atleti WADA, ha richiamato l’attenzione su tutto lo sport russo. “Penso che ci siano molti atleti che aspettavano questo momento“. Nel frattempo, il ministro dello sport russo, Vitaly Mutko ha annunciato che la Rusada sarà riformata: “siamo dispiaciuti per le decisioni prese dalla WADA, ma le rispettiamo – ha dichiarato al quotidiano russo TASS – siamo pronti a iniziare immediatamente l’attuazione delle decisioni e a rimodellare completamente la Rusada. Tuttavia è importante far sapere che l’agenzia non è stata liquidata e che continuerà il suo lavoro“. Mutko sta lavorando per far sì che la Iaaf sospenda la sanzione nei confronti della Federazione russa prima dei Giochi Olimpici di Rio del 2016. La relazione della Commissione indipendente WADA ha dichiarato che lo scandalo è andato oltre la Russia e al di là di atletica, e che altre informazioni usciranno prima della fine dell’anno.

Valerio Modafferi

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