Marchionne fa chiarezza sulla questione Red Bull e attacca Todt

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Il presidente della Ferrari non chiude la porta alla Red Bull e attacca Todt

Il presidente della Ferrari Sergio Marchionne in conferenza stampa al Mugello dice finalmente la sua sulla vicenda Red Bull, alla ricerca di stabilità in vista del prossimo anno: “La possibilità di cooperare con la Red Bull per quanto riguarda lo sviluppo di una power unit rimane un’opzione valida ma non nel contesto della Ferrari che va a dotare la Red Bull di un motore equivalente a quello utilizzato dalla Ferrari in gara. Quindi c’è disponibilità da parte dell’azienda di fornire servizi di ingegneria anche di produzione di motori che venga fatto come un progetto a parte per la Red Bull dove la Ferrari si impegna a dare il suo meglio ingegneristico a questa impresa e dare sia alla Red Bull che ad altre squadre minori di avere questi motori, ma non possono essere i motori che la Ferrari utilizza in gara”.

Parole chiare che hanno un seguito ancora più semplice riguardo il prossimo anno e i prossimi obiettivi in casa Ferrari: “Il mio sogno non è di sconfiggere la Mercedes, il mio sogno è quello di rendere la Ferrari quello che è capace di essere e quindi cominciare a condividere quelle cose che sono essenziali che fanno parte del Dna di questa azienda e darlo a un prezzo ad altri per poi crearsi una concorrenza lo trovo quasi un discorso sciocco. La Ferrari è capace di mettere le sue capacità ingegneristiche a disposizione di altri ma lo deve fare con un progetto diverso che dovrebbe andare a coinvolgere la Fom. Io sono ben disposto a mettere a disposizione le risorse, ma non per quanto riguarda la condivisione di motori che sono in gara”.

LaPresse
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C’è infine anche il tempo per una stoccata al presidente della Fia Jean Todt, vecchia e gloriosa conoscenza di casa a Maranello: “La posizione della Ferrari è di una chiarezza incredibile, mentre quella di Jean Todt è un concetto assolutamente osceno. Todt dice: `Voi ci guadagnate a fornire i motori ai clienti´ e si è lamentato per il veto posto dalla Ferrari sulla vendita a prezzo `politico´ di motori a team minori. Ma cercare di illuderci che sia la Fia sia la Fom possano passare ai costruttori di motori, l’obbligo, l’impegno e l’onere finanziario di finanziare altre squadre lo considero un concetto assolutamente osceno e al di fuori di qualsiasi tipo di aspettativa economica industriale”.

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