Crisi in Medio Oriente: i venti di guerra spingono all’insù i prezzi della benzina

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L’acuirsi della crisi spinge le Compagnie petrolifere ad aumentare i prezzi del carburante e le tensioni tra Russia e Turchia non migliorano la già drammatica situazione

I recenti attacchi terroristici avvenuti in Francia stanno scatenato una pesante instabilità internazionale che si sta focalizzando in Medio Oriente con ovvie e repentine ripercussioni sui prezzi del petrolio e quindi dei carburanti.

Il prezzo del greggio nelle ultime due settimane è schizzato alle stelle, riflettendosi irrimediabilmente sul costo della benzina distribuita alla pompa. L’autorevole “Quotidiano Energia” ha individuato i vari aumenti di prezzo dei carburanti effettuata sulla rete di distribuzione italiana dopo l’inizio della crisi: Eni alza di +2 cent il prezzo della benzina e di 1 cent quello del gasolio, Q8-Shell e Total Erg aumentano entrambi di 1 cent sia benzina che diesel, mentre Esso segna un +0,5 cent e un +1 cent rispettivamente per benzina e diesel. Secondo i dati diffusi da “Staffetta Quotidiana”, i prezzi effettuati dal Gruppo Eni sono hanno registrato un +2 cent sulla benzina e +1 sul diesel, i rincari praticati da Esso raggiungono quota +5 cent per entrambi i carburanti, Q8/Shell segna +1 cent su entrambi, mentre e TotalErg alza di 1 cent il prezzo su benzina, diesel e Gpl. Se analizziamo il servito, scopriamo che per la benzina i prezzi medi nazionali praticati sugli impianti “tradizionali” oscillano da 1,520 a 1,627 euro, mentre i no-logo viaggiano sui 1,469 euro.

Purtroppo la situazione rischia di peggiorare dopo le pesanti tensioni tra Russia e Turchia iniziate dopo l’abbattimento del jet russo da parte del Governo di Ankara. Il problema dei profughi provenienti dalla Siria potrebbero inoltre mettere a rischio il trattato di Schengen, e – secondo la drammatica analisi del Presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker – addirittura dell’intera unione monetaria. La possibilità che questi scenari “apocalittici” possano avverarsi daranno alle compagnie petrolifere un altro buon motivo per ritoccare all’insù i prezzi, con buon pace degli automobilisti.

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