Atletica, Russia, Mutko assicura: “a Rio ci saremo”

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Mutko, il ministro russo dello sport, commenta lo scandalo doping della Russia e assicura la presenza degli atleti russi alle Olimpiadi di Rio 2016

Il ministro russo dello sport, dopo lo scandalo doping che ha colpito il mondo dell’atletica russa ci ha tenuto a precisare che la Russia prenderà parte alle Olimpiadi di Rio 2016. “La sospensione non e’ stata una sorpresa per noi e non e’ una tragedia, la supereremo. Ma vorrei tranquillizzare tutti sulla nostra presenza a Rio: non abbiate dubbi, un’Olimpiade senza la Russia e’ come un matrimonio senza musica, ucciderebbe tutti gli sport principali“, ha dichiarato Mutko.

LaPresse/Reuters
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Un po’ di tempo fa mi era arrivata una notifica sul fatto che la commissione Wada avrebbe pubblicato i risultati della sua inchiesta sull’atletica russa e mi fu chiesto di sospendere tutti coloro che erano coinvolti in qualcosa di illegale. Ma in risposta ho chiesto: ‘sulla base di cosa vorreste che io sospenda gli atleti?’. Intercettazioni fabbricate non sono prove. Perche’ poi questa scrupolosa attenzione verso la Russia?“, attacca Mutko. L’emittente tedesca Ard per il ministro russo non ha usato un documentario “ma un film di fantascienza, con tutti gli elementi del thriller, per dare l’impressione che la Russia sia marcia in quanto a uso di doping, con la benedizione del governo e col sottoscritto che invita gli atleti nel suo ufficio per manipolarli“. Il ministro ricorda che nel 2006 la Russia ha firmato la convenzione antidoping “e nel giro di pochi anni abbiamo ottenuto piu’ di quanto qualsiasi altro Paese possa fare in decenni. Il numero di atleti positivi e’, in proporzione, uguale a quello di tutti gli altri grandi Paesi, parliamo del 2%, come in Germania o in America, mentre 53 Paesi hanno piu’ squalificati di noi. Eppure non ho sentito, per questi casi, di ispezioni delle commissioni Wada. Ora, invece, gli atleti russi rischiano di non andare a Rio“.”Il problema, pero’, non e’ con noi ma con le organizzazioni sportive internazionali, che andrebbero esaminate e riformate. Nei Paesi i ministri cambiano ma al Cio, alla Fifa, alla Uefa i membri tengono la propria posizione per decenni. Penso che la sospensione della Russia sia un tentativo di evitare di risolvere i problemi“.

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