Rugby, Francesco Minto parla a Sport Fair: “vi racconto come sono diventato il re dei placcaggi”

SportFair

Il terza linea azzurro parla a Sport Fair raccontando l’emozione di aver vinto la palma come miglior placcatore della prima fase della Coppa Del Mondo

Un placcaggio per fermarli, un placcaggio per ostacolarli e lì, in mezzo al campo, impaurirli. Francesco Minto detto Yao, per i suoi strani occhi a mandorla, è l’emblema del placcaggio azzurro, l’uomo in più della terza linea italiana che ha costruito, con tenacia e determinazione, il suo torneo perfetto, fatto di rudi interventi e ottime scelte di tempo.

 LaPresse/PA
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Francesco Minto è il più forte placcatore del mondo, questo dicono i numeri dopo la prima fase della Coppa del Mondo di rugby di scena in Inghilterra, 51 placcaggi con il 94% di riuscita, un fenomeno: “non avevo in testa questo obiettivo, ma sono comunque felice di averlo centrato – racconta Francesco a Sport Fair. Avevo focalizzato l’attenzione su altri scopi, tipo quello di difendere bene, che poi è una dinamica fondamentale per fare bene un placcaggio“. Sano egoismo, ma anche tanto gioco di squadra, elemento principale per poter eccellere in uno sport complicato come il rugby: “per rimanere concentrati 80 minuti hai bisogno di essere lucido ma allo stesso tempo in simbiosi con i compagni. Inoltre bisogna sempre recuperare la giusta posizione in campo, se ti trovi fuori dagli schemi sei spacciato“.

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Il Presidente Federale Gavazzi lo aveva bocciato, per lui Minto non avrebbe più giocato. Non è stato proprio così. Il terza linea azzurro è ancora sul pezzo, pronto a prendersi altre rivincite: “ma non la chiamerei rivincita nei confronti di nessuno. Quello con il presidente è un discorso chiuso. Ho pensato solo a lavorare sia a Treviso che in Nazionale e, fortunatamente, i risultati sono arrivati. Adesso spero che si sia ricreduto“. Un ottimo Sei Nazioni alle spalle, una Coppa del Mondo giocata da protagonista e, adesso, il futuro: “il prossimo obiettivo lo porrà il nuovo allenatore che si insedierà il prossimo Giugno. Noi vogliamo vincere, già dal prossimo Sei Nazioni. Questo Mondiale non è andato malissimo però non ci siamo qualificati alla seconda fase. Ecco in Giappone sarà questo l’obiettivo, il secondo turno“. Una vita costellata dal rugby ma non solo, anche la montagna tra gli hobby di Francesco Minto: “amo fare lunghe passeggiate tra i boschi in montagna, mi aiuta a staccare dalla confusione della città“.

 LaPresse/REUTERS
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Pedina in più di Jaques Brunel ma anche uomo immagine di una Nazionale che punta a rilanciarsi anche a livello mediatico: “io e alcuni miei compagni abbiamo aderito ad una campagna pubblicitaria della Distilleria Bertagnolli e Olio Cuore. Sono due aziende che si stanno avvicinando al rugby con l’obiettivo di aiutarci a far scoprire sempre più la nostra disciplina. In particolare con la Distilleria Bertagnolli stiamo montando alcuni video in cui prima spieghiamo alcune regole del rugby e poi beviamo un bicchiere di grappa. Molto divertente“. Questo è Francesco Minto colui che con 51 placcaggi è partito dalla terza linea e si è preso il proscenio, colui che ha preso in mano la sua carriera e ne ha fatto un capolavoro.

 

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