Fiona May sulla disfatta dell’Italia ai Mondiali di Atletica: “la Federazione non mi ha ascoltata”

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Fiona May contro la Federazione italiana di atletica leggera: sono loro la causa della disfatta ai Mondiali di Pechino

Il risultato dell’Italia non mi sorprende, perche’ dieci anni fa, quando ho smesso di gareggiare, parlai con la Federazione, e dissi loro di investire, di andare oltre. Non e’ accaduto“. Da Firenze l’ex campionessa di salto in lungo Fiona May, due ori mondiali (Goteborg 1995 ed Edmonton 2001) e due argenti ai Giochi Olimpici (Atlanta 1996 e Sidney 2000) commenta la recente disfatta dell’atletica leggera italiana ai Mondiali di Pechino, che si sono chiusi senza nemmeno una medaglia per la spedizione azzurra. “Avevo avvertito che ci sarebbero state altre Nazioni che avrebbero superano Italia – continua la May – e nel medagliere di Pechino basta vedere cosa ha fatto il Kenya, che nessuno pensava uscisse fuori, e che invece ha fatto bene non solo nel mezzofondo ma in specialita’ tecniche come i 400 ostacoli“. Fiona May suona adesso un forte campanello d’allarme. “Sono delusa e amareggiata, adesso bisogna davvero cambiare tutto – conclude l’ex saltatrice nel lungo – L’atletica e’ il mio sport, e’ la regina dello sport, ma in Italia non sta dando l’immagine della regina, ha perso il suo trono e la sua maesta’. Mi dispiace per questo. Ora e’ facile puntare il dito contro tutti. Ognuno prenda le proprie responsabilita’. Bisogna avere il coraggio di cambiare“.

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