Eroi del ciclismo: Charly Gaul, “l’angelo della montagna”

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Con all’attivo le vittorie di due Giri d’Italia e un Tour de France Charly Gaul rimarrà nella storia del ciclismo anche per il suo sapersi adattare a condizioni climatiche estreme

Angelo della montagna: così veniva chiamato Charly Gaul, ciclista, lussemburghese, che vinse due volte il Giro d’Italia nel 1956 e nel 1959, e una volta il Tour de France, nel 1958. L’Angelo della montagna, questo il soprannome di Gaul, per il modo in cui, assolutamente indifferente alla pioggia, alla neve e alle condizioni avverse che può presentare la montagna, si lanciava, solitario ed eroico come pochi altri nella storia della bicicletta, in imprese che lo vedevano mettere in atto fughe vittoriose grazie ad energiche pedalate ripide. Fra le sue vittorie più famose una la ottenne proprio in Italia, nella tappa che arrivava sul Monte Bondone. Fu nel 1956. Era di giugno. Passi Rolle e Brocon. Strada sterrata, come una volta si usava fare. Di necessità virtù. Freddo. Vento. Neve. L’Angelo della montagna arriva al traguardo con 8 minuti di vantaggio sul secondo. È congelato. Assiderato. Stremato. Viene immerso con calma in una vasca d’acqua calda. Si riprenderà- E vincerà il Giro. Come solo gli angeli sanno fare: fra le nuvole, in montagna. Vicini al cielo.

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