Supercoppa d’Europa, la notte dei record

SportFair

Dal primato del Barcellona a quello di Messi. Dal record di Pedro al sextete blaugrana. Tutto sulla notte di Tbilisi

Record su record ieri sera nella finale di Supercoppa d’Europa andata in scena al Boris Paichadze di Tbilisi, un fantastico scenario per immortalare la pioggia di primati venuta giù dal cielo della Georgia. Innanzitutto si parte con il risultato, un 5-4 spettacolare, affascinante, mozzafiato e impensabile alla vigilia, anche a causa del forfait di Neymar, uno che di gol se ne intende.

LaPresse/EFE
LaPresse/EFE

Invece prima Banega porta avanti il Siviglia, poi ripreso e superato da una doppietta del divino Messi. Tris e poker arrivano a cavallo dell’intervallo, Rafinha per chiudere la prima frazione e Suarez per aprire la seconda. Sembra tutto finito invece è tutto appena iniziato. Unai Emery scuote i suoi, dentro i nuovi acquisti Immobile e Konoplyanka e Barca riacciuffato. Reyes, Gameiro e l’ala ex Dnipro bucano Ter Stegen e allungano la sfida ai supplementari, dove ci pensa Pedro, a cinque dai rigori, a mettere la parola fine alla contesa. Pedrito, l’uomo dai gol pesanti, l’uomo dei record. Corre il 2009 quando trafigge i portieri in tutte e sei le competizioni a cui partecipa. A emularlo nel 2011 ci pensa Leo Messi e, per non farsi mancare nulla, la Pulce va a caccia del bis in questo nuovo anno di trionfi. Parliamo di record e l’argentino ne è il mattatore. 24 gol insaccati nella porta del Siviglia dal suo debutto al Sanchez Pizjuan, un vero conto aperto. Nella notte di Tbilisi arriva anche il 25esimo trofeo della straordinaria carriera di Messi, proiettato al secondo “sextete” della sua immensa storia calcistica. Dici Messi e dici Barcellona, e il record blaugrana è presto servito.

LaPresse/EFE
LaPresse/EFE

Con la Supercoppa d’Europa di ieri, i catalani raggiungono il Milan in testa alla classifica dei trionfi: 5 per parte dal 1998, anno in cui il trofeo si assegna in gara singola. E’ la notte della ribalta europea di Rafinha, preferito a Pedro nell’11 iniziale e subito in gol per il 3-1. E’ la notte di Unai Emery che, seppur in emergenza, mette in difficoltà gli avversari, riportandoli in campo quando pensavano di aver già in mano il trofeo. E’ la notte, infine, di Luis Enrique, l’asturiano che dipinge il proprio Barcellona e lo regala al pubblico per goderne. Una giostra di emozioni e colpi di scena a Tbilisi, un tourbillon di prodezze che fanno del calcio il gioco più bello del mondo.

Condividi