La Pirelli si difende

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A Spa sono volate parole grosse, adesso la Pirelli prova a smontare il caso

Week end difficile per gli uomini Pirelli: attacchi più o meno frontali prima da Rosberg e soprattutto poi da Vettel, adirato per lo scoppio della sua ruota da molti sbrogliato velocemente come una semplice foratura. Chiaro che in Pirelli non ci stiano, cercando di tirare acqua al proprio mulino e in tal senso vanno spiegate le dichiarazioni rilasciate da Hembery: “Per Vettel è stato un problema di usura, la gomma era finita. Ovviamente è troppo presto dirlo, non abbiamo visto i dati, ma l’immagine ci ha suggerito che si è trattato di un problema di usura. La macchina ha fatto 28 giri, tutti gli altri al massimo 20; siamo in Formula 1, un giro in meno e la Ferrari passavano per geni, facile dirlo dopo: parleremo con loro, poi dobbiamo capire bene come mai siamo arrivati a queste condizioni, ma come abbiamo visto, tutte le altre macchine hanno fatto una strategia molto diversa. Venerdì c’è stato un taglio (parla dell’incidente di Rosberg, ndr), che non c’entra con la struttura della gomma, quest’altro nemmeno, se c’è qualcosa da fare è limitare il numero di giri con un treno di giri, potrebbe essere un’altra soluzione. E’ un’area difficile da regolamentare, in questo caso però è un segnale da tornare a valutare”. 

LaPresse/Photo4
LaPresse/Photo4

Dichiarazioni di rito e assolutamente attese, ma resta solo un dubbio: se si parla di safety first per i piloti, perchè non porre allora davvero un limite di giri massimi da effettuare con i treni di gomme?

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