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Juventus con una nuova spina dorsale, Milan con l’attacco nuovo di zecca e Roma con una marcia in più. Solo la Lazio segue la linea della continuità

Ci eravamo lasciati tre mesi fa con una Juventus cannibale, capace di azzannare lo Scudetto e la Coppa Italia, per poi lasciarsi sfuggire l’obiettivo più importante (la Champions).

Allegri_GN3 Ci ritroviamo con la stessa formazione davanti a tutti, e le altre ad inseguire. Riparte la serie A signore e signori, riparte lo show del football made in Italy, ripartono le emozioni forti. La nuova stagione ha già vissuto il suo primo atto ufficiale, e protagonista è stata sempre lei, la Juventus di Massimiliano Allegri, 2-0 alla Lazio e Supercoppa Italiana in tasca. Le firme? Mandzukic e Dybala, i nuovi che non dovranno far rimpiangere i vecchi. Si, perché i bianconeri sono la squadra che ha cambiato di più, ma non in ordine di numeri, bensì in peso specifico. Perché? provate voi a togliere dagli 11 titolari Pirlo, Vidal e Tevez: la spina dorsale della formazione juventina. Ma Marotta non si è fatto trovare impreparato. Dentro Khedira, Dybala e Mandzukic, con l’aggiunta di Rugani, Zaza e il neo arrivato Alex Sandro. L’obiettivo è fissato: quinto scudetto di fila. “Non sarà facile, tutti le squadre si sono rinforzate, soprattutto le milanesi” ammonisce Buffon. Dopo alcuni campionati anonimi Milano torna in auge.

LaPresse/Francesca Soli
LaPresse/Francesca Soli

Berlusconi e Thohir hanno messo mano al portafogli et voilà, Kondogbia, Jovetic, Miranda e Murillo, passando per Montoya, sul fronte nerazzurro, Attacco nuovo di zecca, con Romagnoli e Bertolacci per Mihajlovic. Bacca e Luiz Adriano sono i panzer deputati a scardinare le difese avversarie, il difensore romano e il centrocampista ex-Genoa i pupilli made in Italy del tecnico serbo. Prossimo colpo? Soriano per i rossoneri e Perisic per i nerazzurri. Punta al colpo grosso anche la Roma di Garcia che, dopo anni, torna al centravanti classico, torna a schierare l’animale d’area di rigore. Il suo nome? Edin Dzeko, uno che sulla carta d’identità, nei segni particolari, presenta l’appellativo di goleador. Accanto a lui sfreccia Mohamed Salah, la freccia egiziana, scippata alla Fiorentina, che  promette gol e spettacolo accanto a campioni del calibro di Totti e del bosniaco ex City.

dzeko5 Da non dimenticare Yago Falque, un tipetto che la scorsa stagione ha messo dentro qualcosa come 13 gol. Cambi radicali sotto il Vesuvio. Partito Benitez con destinazione Madrid, sponda Real, ecco Maurizio Sarri. Allenatore pragmatico e risoluto il napoletano, artefice del miracolo Empoli. Proprio dalla Toscana, Sarri ha portato con sé Mirko Valdifiori, vero faro del centrocampo pronto a sfruttare l’ultima chance della sua carriera. Vestiranno la maglia azzurra anche Allan, Chiriches e infine Pepe Reina, che torna in quella che lui considera la sua seconda città. Addio possesso palla, benvenute verticalizzazioni.

PA/LaPresse
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E’ il motto fiorentino della nuova stagione, riassumibile in: addio Montella, benvenuto Sousa. Il tecnico ex-Basilea porta una ventata di aria nuova al Franchi, via il regista tanto caro a Vincenzino ed ecco i mediani Vecino e Suarez, pronti a rompere il gioco e ripartire. Controcorrente va solo la Lazio di Pioli, rimasta la stessa della scorsa stagione e forse, proprio per questo motivo, in vantaggio sulle concorrenti: bel calcio, sistemi di gioco già rodati e ottimi meccanismi difensivi. Pioli sa come fare. Alle spalle delle big, corrono forte anche le altre, pronte a mettere i bastoni tra le ruote e a trasformarsi nel nuovo Leicester di Ranieri. Scordatevi la vecchia Serie A, siamo passati ad un livello superiore. Siamo al cospetto di Dzeko, Bacca, Mandzukic, Kondogbia e Jovetic. Mettetevi comodi, ci sarà da divertirsi.

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