La storia di un capitano azzurro: Sergio Parisse, sarà lui la guida giusta per la World Cup?

SportFair

Sergio Parisse, il capitano azzurro che potrebbe aiutare la nazionale italiana a centrare l’obiettivo “ottavi di finale” della World Cup prevista a settembre

Capitano della nazionale Italiana e dello Stade Français, Sergio Parisse nasce a La Plata nel 1983. Proveniente da una famiglia italiana (i suoi genitori originari de L’Aquila), iniziò a giocare a rugby all’età di 5 anni nel club “Universitario de La Plata”, dove rimase fino al compimento dei 17 anni, quando scelse di vestire la maglia azzurra nelle selezioni giovanili. Nel 2002 il suo esordio con la nazionale maggiore (contro la Nuova Zelanda) e subito dopo venne ingaggiato dalla Benetton Treviso, con la quale vinse 2 titoli Italiani (2003-2004) e 1 coppa Italia (2005). Proprio in questi anni arrivarono anche i suoi esordi a livello internazionale, disputando la coppa del mondo del 2003, e il suo primo 6 Nazioni nel 2004 (ne disputò 6 consecutivi fino al 2009). Nel 2005 firmò un contratto biennale con lo Stade Français e nel 2007, dopo aver vinto il titolo di Campione di Francia con il club parigino, prolungò fino al 2009.

In questo periodo della sua carriera arrivano, forse, le sue più grandi soddisfazioni; infatti, dopo essersi diplomato campione di Francia, arrivò la convocazione per il mondiale del 2007, e l’anno successivo ottenne il ruolo di capitano della nazionale Azzurra, ruolo che tuttora mantiene. Nel 2010, a causa di un infortunio, fu costretto a saltare il 6 Nazioni, ma come ogni grande campione, lavorò duramente e tornò in campo più forte che mai, raggiungendo anche le 100 presenza con la maglia azzurra (prima di lui solo Lo Cicero e Troncon).

Giocatore completo sotto ogni punto di vista, devastante in attacco (con skills da 3/4), è pressoché inviolabile in fase difensiva, Sergio ha prolungato il suo contratto col club parigino fino al termine della stagione 2016. Nella stagione appena terminata, ha raggiunto il secondo titolo nazionale francese, questa volta da capitano dello Stade Français. Chi lo ha visto giocare, può sicuramente affermare che, oltre ad essere un ottimo giocatore completo sotto ogni punto di vista, è anche un trascinatore e un vero leader in campo. Che sia la guida giusta per centrare l’obbiettivo storico della qualificazione agli ottavi di finale della World Cup che inizierà a settembre? Noi tutti ce lo auguriamo.

Giorgio Pegoraro – Rugbymeet

Condividi