La RWC sta arrivando!! Iter per scoprire le formazioni favorite alla vittoria

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La Rugby World Cup è ormai alle porte, solo 90 i giorni mancanti all’inizio del Campionato del Mondo di rugby

Mai come quest’anno l’intero mondo ovale sta attendendo quello che, appassionati e neofiti di questo sport, scopriranno essere molto di più di un semplice evento sportivo. Lo sappiamo tutti, ormai il rugby sta spopolando, dai più piccoli fino ad arrivare ai meno giovani (per giocare a rugby non si è mai troppo vecchi). Sarà grazie all’effettiva bellezza di questo sport -cruento ma corretto, fisico ma pieno d’astuzia, faticoso ma allo stesso tempo rinvigorente- sarà per il piacere di andare a vedere una partita allo stadio, avendo un tifoso avversario seduto al proprio fianco, e con questo poter aver l’occasione di godersi una partita e, perchè no,bersi anche qualche birra assieme esaltando quelli che sono i valori di solidarietà del rugby e dello sport in assoluto.

Sono 32 gli anni passati dal primo campionato del mondo della palla ovale, e in questo periodo il rugby è cambiato, si è evoluto, tecnici e giocatori sono veri professionisti, eppure nulla è cambiato veramente.
Facciamo un salto indietro nel tempo. La prima RWC si svolse nel 1987 e fu ospitata da Australia e Nuova Zelanda che vinse la manifestazione. Iniziando con 16 squadre, 4 delle quali invitate per la prima volta in un contesto rugbystico internazionale, si è arrivati fino alla competizione di quest’anno avendo 20 squadre partecipanti, di cui 12 qualificate grazie al raggiungimento dei primi 3 posti del girone della passata edizione(NZ 2011), mentre le 8 restanti hanno dovuto affrontare le fasi di qualificazione. Da qui parte quella che è diventata una manifestazione straordinaria che ha l’obbiettivo di far confrontare i giocatori e le rispettive nazionali, e di far divertire ed entusiasmare il pubblico grazie a questo sport fantastico. In questi anni la manifestazione si è evoluta, così come il movimento in sé, fino ad arrivare al giorno d’oggi in cui potremo assistere ad uno sport che mostrerà doti fisiche, atletiche, tattiche e mentali tutte concentrate in unico, bellissimo sport.

La competizione di quest’anno verrà ospitata dal Regno Unito, con finale nel tempio del rugby anglosassone, lo stadio di Twickenham. A questa edizione si presentano come favoriti i campioni in carica della Nuova Zelanda, gli ALL BLACKS. I quali vengono da 10 vittorie su 16 partecipazioni al TRI NATIONS(ad oggi Championship dopo l’ingresso nel torneo dell’Argentina),con una percentuale di vittorie del 76,4% su 526 partite giocate e ,soprattutto, forti del mantenimento da 6 anni del primo posto del ranking mondiale IRB.
I tutti neri, nella manifestazione che inizierà il prossimo 18 Settembre, si troveranno nel Pool C, per loro “quasi facile”(d’altronde quale girone non lo sarebbe per loro?)con Namibia, Tonga, Georgia e i Pumas Argentini, che potrebbero essere il loro unico sassolino nella scarpa,. Chi invece si ritroverà a dover combattere fin dal primo istante sono i componenti del Pool A: Australia-Galles-Inghilterra-Uruguay-Fiji. Solo due i pass per i quarti di finale, e 3 le possibili candidate, sarà sicuramente un girone da tenere d’occhio!!!
I forti Springboks del Sud Africa(a mio avviso gli unici veri avversari dei Neozelandesi per il titolo) sono nel Pool B con Giappone, USA(occhio a queste due, potrebbero risultare le cenerentole di questa competizione) Scozia e Samoa, dove vedremo la nazionale scozzese col coltello tra i denti per riscattare la deludente performance del Six Nations.
I nostri Azzurri, invece, sono nel Pool D e non potranno permettersi nessun passo falso in un girone abbastanza ostico. Pool a prevalenza europea con Francia, Irlanda pronte a lottare per ottenere le prime due posizioni, la nostra nazionale dovrà giocare al meglio ogni singolo match, sapendo che alle spalle ci saranno Romania e Canada pronte a sfruttare ogni passo falso delle Big europee per ottenere una qualificazione storica.

Giorgio Pegoraro – Rugbymeet

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