Berruto si è dimesso, “non c’era più fiducia”: chi sarà il suo successore?

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Il ct della Nazionale maschile Mauro Berruto dopo una stagione deludente rassegna le dimissioni, ecco le motivazioni che l’hanno spinto a fare ciò

Mauro Berruto rassegna le dimissioni da ct della Nazionale maschile di pallavolo. Dopo una stagione deludente e lo scandalo dei giocatori esonerati dal ritiro per questioni disciplinari potrebbero essere tante le motivazioni che hanno spinto il tecnico azzurro a licenziarsi. La Federvolley così comunica l’accaduto:

“Mauro Berruto ha rassegnato nella data di ieri alla Federazione Italiana Pallavolo le sue dimissioni dall’incarico di responsabile tecnico della nazionale italiana maschile. La Federazione, nel prendere atto della sua ferma decisione, lo ringrazia per il proficuo lavoro svolto dal 2011 ad oggi, anni durante i quali la nazionale ha raggiunto tanti e importanti risultati, tra i quali spiccano la medaglia di Bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e le medaglie d’Argento ai Campionati Europei 2011 e 2013. La Fipav ha inoltre chiesto a Berruto di proseguire nel suo ruolo di direttore tecnico dell’attività giovanile e territoriale sino alla scadenza dell’incarico.   Il nuovo commissario tecnico della nazionale azzurra maschile sarà comunicato al termine della riunione del Consiglio Federale, già convocato da tempo a Cervia per venerdì 31 luglio e sabato 1 agosto”.

LaPresse/Filippo Rubin
LaPresse/Filippo Rubin

L’allenatore al contrario sul proprio blog asserisce: “il clima generatosi intorno alla squadra, in relazione al provvedimento disciplinare nei confronti di quattro atleti da me deciso in occasione della Final Six di World League a Rio de Janeiro, mi ha reso consapevole di non sentire più quella fiducia completa nel mio operato che sempre ho sentito e che è condizione necessaria per poter svolgere questo straordinario compito. Il dolore di rinunciare al mio ruolo di c.t. a un mese dell’obiettivo verso il quale tutto il mio lavoro era stato indirizzato nel quadriennio olimpico, non è negoziabile rispetto alla difesa di valori che ritengo fondamentali quali il rispetto delle regole e della maglia azzurra. Valori che ritengo altresì fondamentali nella mia visione di sport… Un pensiero particolare va ai 30 atleti che in questi quattro anni e poco più hanno esordito con la maglia azzurra. E’ un record di cui vado molto fiero perché regalare questa gioia non ha davvero prezzo. Ringrazio il Presidente Magri per aver realizzato, il 17 dicembre del 2010, il mio più gigantesco sogno di bambino. Sono passati da quel giorno anni, medaglie, vittorie, sconfitte. 134 volte ho sentito suonare l’inno di Mameli con il cuore che scoppiava di orgoglio e di rispetto per quella bandiera distesa davanti a me. Tengo tutti questi ricordi ma ne scelgo uno: la fotografia scattata sul podio olimpico di Londra”.

Con al via la Coppa del Mondo si rende poi necessario il cambio di panchina immediato, il nome più papabile è l’allenatore del Macerata Gianlorenzo Blengini che accettando anche l’impiego in Nazionale dovrebbe far fronte ad un doppio incaico non indifferente.

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