Coppa America, arte e palloni (3): “Yielding Stone”, il racconto materico di New York

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Gabriel Orozco e il suo pallone nell’opera “Yielding Stone” che racconta la città di New York

Il terzo episodio del rapporto fra una palla e l’arte, in tempi di Copa América, è anche l’ultimo incontro con un lavoro dell’artista messicano Gabriel Orozco. E si intitola: Yielding Stone. È, fondamentalmente, e apparentemente banalmente, una palla. La palla che ogni bambino dovrebbe aver usato in una parte della sua vita. La palla costruita con poco: con stracci, carta, nastro adesivo. La palla regalata dall’amico, dal parente, dal papà. La palla da inseguire, addomesticare e calciare in porta. La palla per esultare, gioire, abbracciare. La palla come com-unione, come stile di vita, come calamita di affetti. Questa palla di Orozco è di plastilina, e rotola per le strade di New York, portando con sé tutto quello che trova: i segni di una città. La palla di Orozco attraversa campi di periferia e 5° strada, Bronx e Dambo, terreno e realtà. La palla di Orozco è, alla fine del suo viaggio, un racconto materico della città di New York. Con quel qualcosa in più: per poterla leggere, godere, ammirare, bisognerebbe “srotolarla”, perché la New York attraversata da questa palla è “raccolta” all’interno…

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