Una gara ciclistica alla Totò: la Parigi-Roubaix come “la livella”

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Ciclisti professionisti che rischiano lavita alla Parigi-Roubaix proprio come in una scena comica dei film di Totò

Ieri, alla Parigi – Roubaix, si è sentita nell’aria la presenza di Totò. E non per la comicità irresistibile che ha sempre contraddistinto il principe De Curtis. Anzi. Ieri, al km 162, sono venute alla mente le parole di una delle più belle  poesie di Totò, il cui titolo è, per l’appunto: ‘A Livella. Personaggi e interpreti della versione ciclistica: un passaggio a livello, le cui sbarre scendono; un treno ad alta velocità in arrivo;  57 cicilisti che attraversano la terra di nessuno, nonostante tutto. Prendere un TGV in corsa, come dice Paolo Bettini, non è bello. Ecco perché sarebbe molto meglio non dover più assistere a delle vere e proprie “disgrazie mancate”. 50 e passa corridori professionisti non possono rischiare la vita in un modo così stupido, quasi fossero monelli di strada in fuga dai poliziotti cattivi. ‘A Livella opera già abbastanza di suo. Non aiutiamola ignorando inutilmente passaggi a livello.

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