La sportiva integrale della Casa di Chivasso scrisse la storia dei rally e più in generale della guida sportiva
Uno degli argomenti di discussione più “caldi” degli ultimi giorni per gli appassionati di automobili riguarda l’agognato ritorno della mitica Lancia Delta HF integrale, confermato da Sergio Marchionne in persona. Per questo motivo cogliamo l’occasione per ricordare i fasti del “Deltone” , in modo da alimentare ulteriormente la passione che alberga nei fan di questa leggendaria automobile.
La prima serie della Lancia Delta fu presentata nel 1979 in occasione del Salone di Torino: la vettura disegnata da Giorgetto Giugiaro e realizzata sulla piattaforma della Ritmo aveva il compito di colmare il vuoto lasciato dalla Fulvia, allargando così verso il basso la gamma del Costruttore italiano.
La Delta non fu realizzata per essere impiegata nelle competizioni, ma quando nel 1985 il Gruppo Fiat decise di entrare di prepotenza nel Gruppo B del Campionato WRC, fu realizzata la “cattivissima” versione conosciuta con il nome di Delta S4 (sovralimentata e 4 ruote motrici). La vettura sfruttava un motore quattro cilindri dotato di Turbo e compressore volumetrico Volumex da 1.8 litri, in grado di sprigionare 250 CV. Le prestazioni dichiarate parlavano di una velocità massima pari a 250 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h effettuata in 6 secondi netti.
Dopo un profondo restyling, la due volumi Lancia fu declinata nella versione Delta HF 4WD, abbinata ad un motore 2.0 litri turbo da 165 CV scaricati sulla trazione integrale con giunto viscoso centrale e differenziale autobloccante Torsen. Del 1987, la vettura debuttò nei rally con l’indimenticabile team Lancia Martini, vincendo già dalla prima stagione sia il campionato marche che quello piloti. La versione stradale chiamata Delta HF integrale venne portata fino a 185 CV, mentre nell’’89 la potenza della vettura toccò quota 200 CV. pochi anni dopo, esattamente nel 1991, debuttò sul mercato la Delta HF integrale Evoluzione, caratterizzata da un corpo vettura dotato di nuove appendici aerodinamiche, passaruota e cofano motore allargati. Il propulsore raggiungeva quota 210 CV, più che sufficienti a spingere la vettura fino ad una velocità massima di 250 km/h e permetterle un’accelerazione da 0 a 100 km/h in soli 5,7 secondi. Nonostante siano passati più di 25 anni dal suo debutto, le prestazioni della Delta Evo rimangono tutt’ora paragonabili a quelle di una supercar.