Rimpiangendo il Capitano Achab che non prometteva, ma vinceva tutto
All’inizio di questo campionato la parola d’ordine impronunciabile che profumava l’aria della San Siro nerazzurra e di Appiano Gentile era “scudetto”. Si era al secondo anno di Mazzarri e tutto lasciava presagire miglioramenti rispetto all’anno precedente, terminato al 5° posto in classifica. Va da sé che l’ Inter è squadra pazza. E pian pianino Mazzarri perde il posto sulla panchina nerazzurra. Si parla di brutto gioco. E di scarsi risultati. Ecco che d’incanto la parola d’ordine diventa “terzo posto”, appena Mancio, di nuovo arruolato a guidare le truppe nerazzurre, si accomoda in panca. Il tempo passa e la parola d’ordine slitta verso il basso: “Europa League”. Ma non è finita qui. La nuova trovata dell’elegantissimo Mister è: prepariamoci per lo scudetto dell’anno prossimo. Ora, a parte i soliti gesti scaramantici dei tifosi nerazzurri, sale sempre più alta la nostalgia per quel Capitano Achab che, a forza di dire “la Champions è un sogno e non un’ossessione”, alla fine ha vinto. Tutto. Per davvero.