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Pantani: “l’indagine va rifatta in un’altra direzione, andremo fino in fondo”

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E’ stato intrapreso un percorso che penso porterà a rivisitare la verità ufficiale e a trovarne una più vicina a quella dei fatti. L’indagine va rifatta in un’altra direzione“. Antonio De Rensis, legale della famiglia Pantani, intervistato da LaPresse si è espresso sul caso della morte del ‘Pirata’, riaperto dalla Procura di Rimini. Nell’esposto presentato dall’avvocato della famiglia del ciclista romagnolo, deceduto il 14 febbraio 2004 al residence ‘Le Rose’ di Rimini, si evince infatti come Pantani, secondo una nuova ricostruzione, non sarebbe morto per overdose ma sarebbe stato ucciso. “Il merito è della madre Tonina, che ha perseguito il desiderio di verità per dieci anni ed ha avuto una gran forza“, ha spiegato De Rensis, che si è avvalso del contributo di una perizia medico legale del professor Francesco Maria Avato, lo stesso che si occupò della morte del calciatore Denis Bergamini. “E’ una ricostruzione complessa legata all’orario, le ferite riportate, la quantità di eroina in corpo e il disordine della stanza – ha sottolineato l’avvocato – E’ stato un lavoro di nove mesi, con una rivisitazione di migliaia di pagine di atti processuali“.
In virtù degli ultimi fatti, lo stato d’animo della famiglia Pantaniè sempre di grande dolore, ma c’è un forte desiderio di andare avanti – ha ammesso De RensisQuello che è stato sempre detto potrebbe essere suffragato dai fatti. Secondo me l’indagine va rifatta in un’altra direzione“. I tempi però potrebbero essere lunghi. “Serviranno nuovi approfondimenti, sarà un’indagine complessa, non semplice, ci vorrà del tempo – ha concluso il legale della famiglia PantaniVedremo di iniziare a colmare alcune lacune. Non c’è alcun dubbio che andremo avanti fino in fondo a questa storia“.

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