Caso Mennea, fratelli infuriati: “Il testamento è falso!”

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Pietro-Mennea_620x410Dopo la morte di Pietro Mennea, indimenticabile atleta italiano, si è venuto a creare un vero e proprio caso legato al testamento. “Mio fratello – spiega Enzo Mennea, uno dei tre fratelli – era ammalato, si sottoponeva alla terapia del dolore e gli venivano somministrati farmaci potenti, sia per la terapia contro il cancro, sia per sedarlo. Non ci vuole una laurea medicina, anche uno studente al primo anno sa che una persona in quelle condizioni non ha né la capacità né la forza, né la lucidità di scrivere e di farlo in modo fluente”. E poi non lascia spazio ad equivoci Enzo Mennea: “Quel testamento – dice – è falso, non l’ha scritto mio fratello. Io conosco la scrittura di mio fratello, non sono un grafologo, un esperto, ma quando ho visto il testamento era chiaro che qualcosa non andasse, Pietro certe volte non puntava le “i” e quando scriveva il numero 1 non ci metteva un trattino come base. È stato per questo che abbiamo fatto fare una perizia”.

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