Top&Flop Eastern Conference NBA – Promossi e bocciati della prima parte di stagione 2018-2019 [GALLERY]

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  • Victor Oladipo - Indiana Pacers / 1° Team (LaPresse /EFE/Mike Brown)
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SportFair

La fine del 2018 regala già i primi verdetti parziali sulle sorti delle squadre NBA: analizziamo insieme Top&Flop della prima parte di stagione 2018-2019

Il 2018 volge ormai al termine e per tutti è tempo di bilanci. Anche in NBA è il momento di tirare le prime somme sulla stagione 2018-2019 che, contemporaneamente alla fine dell’anno, viaggia spedita verso il giro di boa della prima metà delle partite giocate in regular season. Alcune premesse sono state rispettate, altre squadre hanno addirittura stupito, mentre qualcuno, almeno fin qui, ha toppato clamorosamente!  Vediamo insieme i Top&Flop di SportFair per questa prima metà di stagione 2018-2019:

Top

Toronto Raptors – I canadesi hanno giocato d’azzardo sul mercato lasciando andare via una bandiera come DeRozan per portare a Toronto Kawhi Leonard con un solo anno di contratto. L’ex Spurs non ha mai fatto mistero di voler giocare altrove dall’estate 2019, ma fin qui si sta dimostrando un gran professionista: il suo apporto su entrambi i lati del campo inoltre vale ad oggi una posizione di vertice nella Eastern Conference. “È tornata l’era dei dinosauri!”

Philadelphia 76ers – Inizio di stagione complicato per i Sixers che hanno fatto fatica a mantenersi al top della Conference. Poi l’intuizione di mercato, anche qui arrivata con una certa dose di rischio: dentro Jimmy Butler con tutti i problemi caratteriali del caso, ma anche l’indiscusso talento; fuori Saric e Covington. La terza piazza ad Est è in linea con l’obiettivo di inizio stagione di finire nelle posizioni di vertice. Inoltre con Butler, Embiid e Simmons, a Philadelphia qualcuno parla già di Big-3. “All in vincente!”

Indiana Pacers – La più grande sorpresa arriva forse da Indianapolis. I Pacers si confermano in zona Playoff ancora una volta, senza avere in roster una vera e propria stella, nonostante Oladipo abbia dimostrato di essere spesso sottovalutato in questi discorsi. Lavoro di gruppo e difesa solida sono il mantra di una squadra alla quale manca solo il top player (magari l’esplosione di Turner?) per ambire ad uno status più consono ai propri risultati. “Underdog al top”

 

Flop

Cleveland Cavaliers – Flop annunciato? Forse, ma quel che ha sorpreso tutti, diversi giocatori compresi, è stata la volontà della franchigia di non rifondare fin da subito. Ad inizio stagione, si era parlato apertamente di Playoff anche senza LeBron James. Lo scarso (ma non pessimo) apporto del rookie Sexton e qualche infortunio di troppo (Love e Thompson su tutti) hanno fatto sprofondare la squadra nei bassifondi della Conference, facendo optare la dirigenza per un frettoloso e tardivo (e non è un ossimoro!) rebuilding. “Cavaliers senza onore

Washington Wizards – Disastro nella capitale. Problemi di spogliatoio, tutto il roster messo praticamente sul mercato e i due leader, Wall e Beal, che confermano la loro inadeguatezza a tale ruolo. L’assenza di Howard per infortunio ha anche il suo peso, non tale da far sprofondare la squadra fuori dai Playoff, ma va considerato. Il ritorno in zone da postseason non è impossibile, ma la lotta è agguerrita. “Magia sbagliata?”

Boston Celtics – La sorpresa più amara. Avrebbero dovuto essere i leader indiscussi della Conference, ma fin qui non vederli stabilmente al top ha sorpreso un po’ tutti. I Celtics sicuramente scaleranno posizioni e attualmente, a dirla tutta, hanno solo bisogno di un filotto di vittorie per ‘mascherare’ qualche problema che ne sta funestando la stagione. Irving è il leader indiscusso, al quale però non si accompagna Gordon Hayward: l’ex Jazz sta mantenendo un rendimento incostante al ritorno dall’infortunio, adattandosi addirittura al ruolo di sesto uomo. I suoi punti mancano ad un attacco che spesso non riesce a capitalizzare il buon lavoro della difesa. “‘Proud Green’… ma neanche tanto”

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