Il commosso addio di Guardiola al Bayern dopo l’ultimo trionfo [FOTO]

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SportFair

Commovente l’ultimo abbraccio di Guardiola ai propri giocatori ed ai tifosi del Bayern di Monaco. Un addio in punta di piedi per non far rumore tra la passione della gente.

Allenare significa affrontare una serie infinitadi sfide: la maggior parte di esse ha a che vedere con la fragilità dell’essere umano (Alex Ferguson).

Chi ha giocato a pallone porta nel cuore alcuni ricordi , frasi e consigli che sarà difficile dimenticare. Gli allenatori in particolare con il loro carisma, le capacità tecnico tattiche e la loro preparazione   sono sempre più considerati dei leader fuori e dentro dal rettangolo di gioco. Leader che non solo hanno il compito di far crescere  i giovani sportivi ma formare degli uomini migliori. E’ compito arduo quello dell’allenatore costituire un centro attorno al quale il gruppo formi la sua unità e coesione. I tifosi del Bayern riconoscono tutto ciò a Pep Guardiola.

LaPresse
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Sappiamo che in un contesto sempre più globalizzato e così frenetico  i risultati sono l’unica cosa che contano pertanto l’allenatore deve rappresentare non solo un modello, un mentore ma un punto di forza per il futuro dei giovani calciatori .

Le lacrime e gli abbracci  sono l’epilogo di un rapporto che và oltre i risultati visti in campo. Rosso acceso di passione  come i colori del Bayern colori del trionfo umano e sportivo. Nell’ultimo match sulla panchina bavarese tutto si è concluso in un atmosfera surreale. Pep Guardiola è stato portato in trionfo dai suoi giocatori in uno stadio, diviso tra applausi e lacrime,  dove la squadra bavarese ha vinto la coppa nazionale battendo in finale ai rigori il Borussia Dortmund. I media lo hanno sempre dipinto come un uomo freddo e distante.  Dopo l’eliminazione dalla Champions League si sono sprecati articoli in cui lo si criticava più che altro per i rapporti umani che quelli in campo.  E’ mancata solo la champions Leaugue ma questo i tifosi del Bayern lo sanno bene così come conoscono bene Pep Guardiola ammirandone le sue capacità, la sincerità e la lealtà sportiva. Un allenatore come Guardiola sà di essere il capro espiatorio in caso di sconfitte, conosce le difficoltà ed insoddisfazioni che fanno parte di questo mestiere, conosce il campo e tutto ciò che gira intorno, sottovalutata  l’entusiasmo per una brillante prestazione ed elogia i propri  atleti per un obiettivo mancato.  Pep  nell’ultimo rigore calciato da Douglas Costa ha ripercorso tre anni e l’intensità di un legame con una città  che lo ha quasi sempre sostenuto.

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Le lacrime sincere come sfogo di passione dimostrano che  qualcosa  non è finito ma è accaduto. Pep, mani agli occhi sotto l’Östkurve dell’Olympiastadion ha voluto ringraziare inchinandosi e omaggiando la sua gente. Le confidenze a Xabi Alonso e allo staff, gli abbracci prolungati con Lahm, Neur, Müller, Vidal esternano emozioni ed affetti sinceri.

Alzare nuovamente la testa e tornare ai livelli professionali che gli competono. Pep questo lo sà e con i valori che lo contraddistinguono tornerà presto. Noi lo salutiamo con l’immagine commovente in quell’attimo di confusione tra la gioia distesa e l’emozione dirompente che si lascia andare, perché a piangere non c’è niente di male.

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