Il coraggio del campione, Manuel Bortuzzo punta alle Olimpiadi: “ecco quale era il terrore più grande”

  • bortuzzo
    Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
  • Cecilia Fabiano/LaPresse
/
SportFair

Manuel Bortuzzo non vuole rinunciare alle Olimpiadi: la giovane promessa azzurra tra ammissioni e coraggio

Il mio obiettivo era quello di partecipare alle Olimpiadi e non è cambiato: se tutto andrà bene ci andrò“. Lo dice Manuel Bortuzzo nel giorno del suo ritorno al centro federale di Ostia, il primo fuori dalla Fondazione Santa Lucia dove sta facendo la riabilitazione. “Se c’è la speranza di andare ai Giochi? Certo, nella mia testa c’è sempre speranza. Non ho pensato alle Paralimpiadi, voglio prima vedere dove posso arrivare“, aggiunge il nuotatore 19enne, rimasto paralizzato agli arti inferiori dopo essere stato ferito nella notte tra il 2 e 3 febbraio alla periferia sud di Roma.

Cecilia Fabiano/LaPresse

Il sorriso c’era prima e c’è adesso, non sono cambiato. Manuel che  piange è molto raro ma ci sono stati momenti, soprattutto a inizio terapia, in cui non riuscivo nemmeno a girarmi sul lettino. Lì sono stato colpito da un po’ di sconforto ma ora ci rido su, perché riesco a girarmi benissimo. Sono fortunato che mi sono ripreso al 110 percento –dice in un incontro con la stampa-. Ok, non ho più l’uso delle gambe, ma sopra sono perfetto. Forse il terrore più grande era quello di non tornare più me stesso“. (Aip/AdnKronos)

Condividi