Milano-Sanremo – Nibali, la scommessa con la moglie Rachele e quel curioso retroscena: “non dovevo nemmeno farla questa corsa”

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Vincenzo Nibali e la strepitosa vittoria alla Milano-Sanremo tra scommesse e curiosi retroscena

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Vincenzo Nibali eroico! Lo Squalo dello Stretto ha compiuto ieri un’incredibile impresa trionfando alla Milano-Sanremo 2018, una corsa non adatta ad un corridore dalle sue caratteristiche. Il messinese della Bahrain Merida non smette mai di stupire ed è riuscito a tirare fuori dal cilindro qualcosa di veramente straordinario, che rimarrà per sempre nella storia del ciclismo. Emozionato, commosso ed incredulo, Nibali stesso fa fatica a capire ciò che è riuscito a fare: “mi ricorderò per sempre di questo giorno. Uno spettacolo. Sono emozionatissimo“. Alla ‘rosea’ lo Squalo ha raccontato le sue emozioni dopo la vittoria:

“Forse è una delle mie vittorie più difficili di sempre, perché la Sanremo non è adatta alle mie caratteristiche. Lo sanno tutti che non sono molto veloce. Ci voleva la giornata perfetta. Sapevo di avere pochissime possibilità di vincere. E proprio questo mi rende ancora più felice. Sì, stavolta lo posso dire: sul Poggio ho disegnato un capolavoro. Sono orgoglioso di scrivere il mio nome nell’albo d’oro della corsa”.

Lo Squalo dello Stretto ha poi spiegato

“Sono partito da Milano con un ruolo di stopper, perché l’idea della squadra era quella di correre tutti per Colbrelli. Io avevo due opzioni per il finale. Una sulla Cipressa, l’altra sul Poggio. Quando s’è mosso il campione lettone (Neilands, ndr) l’ho seguito, ma non ero neanche tanto convinto. Poi mi ha chiesto il cambio e ho guardato dietro: ho visto che il vantaggio c’era e ho collaborato. Quando la pendenza è tornata dura ho dato un altro colpetto e sono andato solo (Poggio scalato in 6’13”, ndr). A dire il vero non aspettavo altro che uno si muovesse per potere attaccare. La discesa, si sa, è tutta un tira e molla tra frenate a fondo e bruschi rilanci. Il finale controvento è stato duro, ma nell’ultimo chilometro ho capito che reggevo benissimo, con un buon vantaggio. Sapevo che non era facile, però dovevo provarci così. Non mi sono mai girato, ma per radio sentivo che il vantaggio era buono. Le gambe erano buone, spingevano. Arrivato ai 100 metri finali mi sono girato per vedere dov’erano gli altri ma avevo paura che mi superassero.  Un’azione per arrivare da solo, ma proprio per questo non facile. Diciamo che sono stato molto freddo nel prendere la decisione giusta nel momento giusto. Nonostante la pioggia e il freddo, non ho mai sofferto. Anzi, sono stato molto bene anche se la giornata è stata dura. Questo grazie al materiale tecnico della Sportful che abbiamo in dotazione, che è davvero ottimo. Alla Tirreno-Adriatico mi ero accorto di avere una condizione molto migliore del previsto. Certo, mi mancava il cambio di ritmo bruciante in salita per stare con i migliori della classifica. Ma giorno per giorno la condizione migliorava, così ho cominciato a pensare seriamente a questa corsa che non dovevo neanche fare secondo i primi programmi. È stato Slongo a convincermi, a farmi capire che dovevo essere qui. Tornando alla Tirreno, devo dire che la crono finale, proprio visto la gamba e pensando a questo appuntamento, l’ho fatta con cautela. Non volevo correre rischi”.

Un sogno che si è finalmente realizzato:

Da bambino non me ne sono persa una in tv. Però è quella a cui aspiravo meno e questo per le mie caratteristiche tecniche. Non ero tra i favoriti, ma è quando gli altri mi mettono da parte che riesco a dare ancora di più“.

Una vittoria che fa sorridere doppiamente Vincenzo Nibali. Lo Squalo infatti ha infine raccontato di aver fatto una scommessa con sua moglie Rachele, che adesso dovrà pagare pegno, un pegno molto… caro:

“Avevamo fatto una scommessa: una Porsche. “Tanto non vinci”, mi aveva detto. Vedremo”.

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