Maserati Merak: quando la passione è un affare di famiglia [GALLERY]

  • Maserati Merak
    Credits: Federico Bajetti
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SportFair

Alla riscoperta della stupenda Maserati Merak del 1975. Ecco tutte le caratteristiche tecniche della favolosa vettura

Maserati Merak
Credits: Federico Bajetti

È novembre pieno, ma un sole caldo accende di colori il foliage autunnale e lo stupendo rosso Cordova della Maserati Merak che oggi, dopo tanta fremente attesa, potrò ammirare. Il panorama italiano oggi è un ode alla stagione, e mi piace poter contribuire a questa raffinata palette col marrone dei miei guanti Bespoke, il British green dello zaino e della duffle bag che ho portato con me. Anno 1975, motore 6 cilindri, carburatori doppio corpo ed una linea di design che riporta indietro ai tempi dalla Maserati Bora, quando – sotto la studio dell’Ingegner Alfieri per la parte meccanica e Giorgietto Giugiaro al disegno della carrozzeria – nasceva la Merak. La coda con i caratteristici archi e il cofano piatto, i dettagli degli interni a ricordo degli anni in cui il brand Maserati era proprietà della Citroen: fu proprio la casa automobilistica francese a mettere in produzione questa vettura, con il precipuo obiettivo dare una degna concorrente alla Ferrari Dino GT4 e alla Lamborghini Urraco. All’interno dell’abitacolo, la plancia, gli strumenti e il volante sono quelli della SM e contribuiscono, insieme alla qualità dei materiali, a ricreare un ambiente meno sportivo rispetto alle “rivali”, con un comfort di marcia più elevato.  La location di questa giornata non poteva che essere Bologna, città dove è nato il mito Maserati. A farci provare l’auto ci pensa, invece, il nostro amico Alessandro, che con la Merak ha un legame “di famiglia” dato che l’auto fa parte della collezione del suo papà.

Maserati Merak
Credits: Federico Bajetti

Mentre il motore 190cv dell’auto si fa apprezzare sui celebri colli bolognesi, Alessandro ci racconta che la Merak è regalo che suo padre ha voluto farsi allo scoccare dei 50 anni, e da allora è entrata nella vita di entrambi. Ascoltare le sue storie mi fa riflettere e apprezzare il modo che hanno le passioni di tramandarsi di generazione in generazione. Proprio come nel caso di Nelly, un’amica e artista contemporanea che nelle sue opere racconta le mitiche corse del suo bisnonno Amedeo Ruggeri, pilota Maserati negli anni 30. L’automobilismo d’epoca e le gesta dell’avo sono i temi che ispirano le sue collezioni, non mi sorprende che si sia subito innamorata del concept che ispira la nostra sciarpa in cachemire The Portrait. Sfogliando il suo album di famiglia si possono incrociare foto che ritraggono Ernesto MaseratiAmedeo Ruggeri e altre personalità di spicco nel mondo delle corse dell’epoca. Non mancano gli scatti con Enzo Ferrari e i reportage in bianco e nero del Gran Premio di Monza. Proprio da una foto di Ernesto Maserati parcheggiato dinnanzi alla sua officina storica nasce il quadro “To be Ernesto”, che Nelly Ruggeri ci illustra con tutti gli affascinanti aneddoti del caso. Quando incontri persone come queste, che sembrano aver ereditato la passione per le auto come se fosse iscritta nel DNA, unita a episodi della storia familiare che le lega letteralmente a una vettura o a un marchio come Maserati, hai la conferma che no, non si parla solo di automobili, di semplici motori e poco altro.

Per molti di noi, questo è come un viaggio che ripercorre la storia di chi ci ha preceduti, che ha plasmato col suo ascendente la nostra visione delle cose, affinando i nostri interessi al punto che diventa quasi naturale restare coinvolti dalla bellezza di un’auto come la Merak, che per una volta non porta il nome di un vento ma di una stella: la più brillante dell’Orsa Maggiore,che brilla sotto il tridente Maserati. 

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