Il rally più affascinante del mondo: da Pechino a Parigi alla guida d’auto d’epoca [FOTO]

  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
  • LaPresse
/
SportFair

Un rally che non ha eguali al mondo, una delle più temerarie gare automobilistiche al mondo riservate alle auto d’epoca: da Pechino a Parigi in 36 tappe ed equipaggi provenienti da 26 nazioni diverse si cimenteranno su un percorso di 13.695 km.

Quello che dobbiamo dimostrare oggi è che dal momento che l’uomo ha l’automobile, egli può fare qualunque cosa ed andare dovunque. C’è qualcuno che accetti di andare, nell’estate prossima, da Pechino a Parigi in automobile?”

Tutto nacque il 31 gennaio 1907 con il lapidario annuncio del principe Scipione Borghese  sul quotidiano francese Le Matin. Dal giugno del 1907 la Pechino-Parigi  fu un raid automobilistico  che portò cinque equipaggi, a bordo di altrettante vetture europee, a tentare di raggiungere Parigi partendo da Pechino contando esclusivamente sulle forze delle automobili, lungo un itinerario di circa 16.000 chilometri. Alla proposta aderirono una quarantina di equipaggi, un po’ tutti tra la ricca borghesia e la nobiltà europee, versando la quota di partecipazione di 2.000 franchi che era stata fissata per evitare inutili burle o adesioni prive di convinzione, e che sarebbe stata restituita solo a coloro che si fossero presentati alla partenza.  mappaA Pechino, però, si presentarono solo in cinque, un triciclo Contal dalla Francia, due De Dion-Bouton, anch’esse dalla Francia, una Spyker olandese, un’Itala dall’Italia. Vinse l’equipaggio italiano alle 16:15 del 10 agosto 1907 l’equipaggio dell’Itala faceva il suo ingresso trionfale a Parigi, dove l’aspettava uno stuolo di giornalisti, cineoperatori ed una folla festante. Secondo ad arrivare a Parigi, il 30 agosto, fu Charles Godard sulla sua Spyker. Le altre due De Dion Bouton accumularono un tale ritardo, che non se ne ricorda neppure l’arrivo. Il Contal andò perso per sempre nel deserto; il suo equipaggio fu davvero fortunato ad essere posto in salvo da nomadi mongoli.

LaPresse
LaPresse

Auto che fino ad allora venivano considerate dei semplici mezzi da passeggio o degli attrezzi sportivi. Si sentì perciò il bisogno di affermare che con l’automobile si poteva andare ovunque, che essa poteva davvero divenire un reale mezzo di trasporto, capace di sostituire, ad esempio, i treni che in quegli anni rappresentavano il principale mezzo di trasporto per i tragitti a lunga percorrenza.

Centoventidue vetture ed equipaggi provenienti da 26 nazioni diverse, attirati evidentemente da un rally che non ha eguali al mondo. Sette gli equipaggi italiani iscritti, tutti nomi molto noti nell’ambiente del collezionismo storico automobilistico, cinque dei quali saranno a bordo di altrettante Alfa RomeoCinque settimane d’avventura, 14.000 chilometri di gara con le vetture più solide e affidabili della storia dell’automobile, vecchie di almeno quarant’anni e divise in quattro categorie: Vintage (fino al 1930), Anteguerra (fino al 1941), Classiche (costruite prima del 1975) con motore fino 2.000 centimetri cubici e Classiche con motore oltre i duemila di cilindrata.

LaPresse
LaPresse

Il percorso é davvero entusiasmante e le difficoltà però non fanno che rendere più attraente un’impresa e il richiamo di questa gara non poteva lasciare indifferenti gli appassionati di auto storiche di tutto il mondo.

Dopo la grande Muraglia si entra nel deserto del Gobi e poi in Mongolia; quasi 2 settimane per  attraversare le steppe siberiane e lasciarsi alle spalle gli Urali per attraversare,prima l’Ucraina, la Slovacchia ed altri paesi dell’Unione Europea  per arrivare finalmente a Parigi, si prevede, il 17 giugno.

LaPresse
LaPresse

proibita qualsiasi forma di assistenza organizzata ‘equipaggio dovrà provvedere a se stesso. I vincitori saranno coloro che avranno rispettato quotidianamente gli orari di partenza e di arrivo ed il  vincitore assoluto sarà chi avrà ottenuto i tempi migliori nelle speciali che in gran parte si svolgono su strade sterrate.
Il desiderio di rivalsa e la passione per i motori si uniscono al gusto per l’avventura e alla voglia di viaggiare a bordo di mezzi di trasporto unici e senza tempo nel rally più affascinante del mondo.

Condividi