“Il Governo qui si arresta”, Conte si dimette e accusa Salvini: botta e risposta velenoso in Senato

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Il Presidente del Consiglio ha annunciato la fine del Governo M5S-Lega, puntando il dito contro Matteo Salvini durante il proprio discorso in Senato

E’ durato poco più di un anno il Governo formato da MoVimento 5 Stelle e Lega, una coalizione che non è riuscita a portare a termine il proprio lavoro.

Valerio Portelli/LaPresse

Nella giornata di oggi è calato ufficialmente il sipario, con il discorso del Premier Giuseppe Conte davanti al Senato, il quale ha annunciato che rassegnerà questa sera le proprie dimissioni davanti al Presidente della Repubblica. Parole durissime quelle del Presidente del Consiglio all’indirizzo di Matteo Salvini, responsabile di questa crisi dopo le sue esternazioni di poche settimane fa. “Il governo qui si arresta” è stato l’incipit di Conte, che ha espresso le proprie idee con il leader della Lega seduto al suo fianco, senza che quest’ultimo nascondesse le proprie reazioni. “Far cadere il governo e volere di nuovo il voto è una decisione oggettivamente grave perché si tradisce il disegno riformatore voluto dall’elettorato oltre al contratto. La crisi non si risolve con dichiarazioni sui social o in piazza, senza confronto in Parlamento. Salvini si concentra solo su interessi di parte e convenienza elettorale ma così tradisce l’interesse nazionale per opportunismo politico e dimostrando grave carenza di cultura istituzionale. Dopo il confronto in Aula, vado al Quirinale a dimettermi, stasera“.

Valerio Portelli/LaPresse

Dal canto suo, Matteo Salvini ha replicato: “chi ha paura del giudizio degli italiani non è un uomo libero: io non ho paura di mettere la poltrona in mano al popolo italiano. Mi dispiace che Conte mi abbia sopportato per un anno: per la sequela di insulti bastava il Saviano di turno. Non è vero che ho criticato i ministri miei colleghi ma di fatto porto a casa un governo più sicuro. E non voglio le catene imposte dalla Ue per prendere qualsiasi decisione. Ci prendiamo metà dei meriti di questo esecutivo. O c’è un già accordo di potere e di spartizione fra M5S e Pd, lecito – però ditelo e spiegatelo agli italiani – oppure tagliamo i parlamentari e andiamo al voto”.

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