Roma, Fonseca si presenta: “non conosco la paura. Voglio squadra ambiziosa. Dzeko e Higuain? Dico…”

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Paulo Fonseca risponde alle domande dei media nella conferenza stampa di presentazione in qualità di nuovo allenatore della Roma: il tecnico giallorosso parla di tattica e delle principali situazioni di mercato legate ai giocatori della rosa

Negli ultimi giorni le squadre di Serie A hanno dato il via alle conferenze stampa di presentazioni dei nuovi allenatori. Quest’oggi è toccato a Paulo Fonseca, nuovo allenatore della Roma. L’ex Shakthar Donetsk ha tracciato il profilo attuale e quello futuro della Roma, dando i primi indizi sulla squadra che ha intenzione di costruire: “sono felice di essere qui, sto lavorando per parlare presto con voi in italiano. Non sono spaventato. La paura è un sentimento che non conosco. Non so che cosa ho di diverso dai miei predecessori. A parlare sono sempre i risultati, perché un allenatore è rappresentato dai risultati. Se faremo risultati vedrete chi sono. Non sarà la mia Roma, ma quella di tutti. Vogliamo costruire una squadra ambiziosa. All’Olimpico, anche se non ho un gran ricordo personale, ho conosciuto da avversario un grande ambiente e una grande atmosfera. Vorrei ricreare quell’ambiente che aiutò in quella sera la squadra contro lo Shakhtar“.

AFP/LaPresse

In attacco il nome caldo è quello di Gonzalo Higuain: “stiamo lavorando parecchio per costruire una squadra forte. Cerchiamo giocatori che possano aggiungere qualità e individuare i profili utili. Higuain? Sono in sintonia piena con lui, ma non mi va di parlare di operazioni non concretizzate. L’attaccante ideale per me è quello che fa gol. Con Petrachi siamo sempre in contatto, c’è ottima complicità. Cerchiamo le opzioni migliori. Qualche volta propongo io, altre volte lui. Certo, nel mercato entrano questioni economico-finanziare, ma stiamo facendo di tutti per rafforzare la Roma. Il nostro obiettivo minimo è quello di tornare a giocare la Champions League, ma un’altra priorità e quella di creando una squadra forte, ambiziosa e coraggiosa, che indipendente dal risultato possa rendere orgogliosa i propri tifosi. Se questo succedesse, saremmo più vicini a vincere titoli. Non mi piace fare promesse, ma sono fermamente convinto che potrò vincere una delle competizioni che ci aspettano“.

LaPresse/AS Roma/Fabio Rossi

Per quanto riguarda le situazione più calde dei giocatori presenti in rosa: “Zaniolo ha molto talento, ma ciò che dico vale per tutti: quello che conta è il presente e il futuro. Vale per lui e per tutti. Ognuno deve dimostrare di poter stare in questa squadra. Penso che si possano fare grandi cose con questa squadra. Voglio giocatori che si sacrifichino per la squadra, mettendo i proprio interessi davanti a tutti quelli della squadra. Dzeko? So che Petrachi ci ha parlato. Voglio che restino qui solo quelli che sono felici e motivati. Naturalmente, ci sono giocatori che sono per me delle certezze, dei pilasti del futuro, a pieno titolo del progetto. Mi aspetto che ci vorrà tempo per assimilare alcuni dettami, ma sono positivo e ottimista. Sono contento. Con i calciatori che ho e quelli che arriveranno, si potrà costruire un’ottima squadra”

Udinese - Roma
Florenzi – LaPresse/AS Roma/Fabio Rossi

Florenzi e Pellegrini? Voglio conoscerli come uomini e non solo dal punto di vista tecnico. Vale per loro e per tutti. Il loro ruolo lo vedremo, faremo degli esperimenti. Parliamo spesso di esigenze, ma quello che conta è il livello di esigenze che ognuno pone sulle proprie spalle e su quelle dei compagni. Si parla del capitano, spero che tutti abbiano questo livello di esigenza molto alto. Florenzi era il capitano. Lo analizzeremo, ma la probabilità che continuerà ad esserlo è elevatissima. Certo, il campionato è difficile ed esigente dal punto di vista tattico, ma sono qui perché possiamo costruire qualcosa di speciale. Non mi baso su considerazioni economiche, ma su questioni di feeling. Quando Petrachi mi ha contatto non ho avuto nessun dubbio. Il sistema di gioco non è importante. Ciò che conta sono le dinamiche. Poi nella costruzione di una squadra i dettami dell’allenatore sono fondamentali, però penso che i giocatori che ci sono si possano inserire nel mio sistema. Negli ultimi 12 anni in Italia chi ha vinto ha subito meno gol, così cercheremo di migliorare la fase difensiva. Ma non significa che sarà una squadra difensiva, per me il miglior modo di difendere è avere la palla. Ciò che conta per me è l’intensità, difendendo lontano dalla porta. Il gioco è diventato molto più strategico, questo richiederà uno studio più approfondito. Ci sono squadre molto diverse. Perciò la mia Roma giocherà in maniera strategica per poter battere l’avversario“.

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