Così Nibali ha perso il Giro d’Italia: la ripicca d’orgoglio su Roglic e il regalo a Carapaz, il suicidio dello Squalo a Courmayeur è stato decisivo [DATI]

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Vincenzo Nibali ed un Giro d’Italia perso per colpa di orgoglio e dispetti: ecco perchè lo Squalo dello Stretto avrebbe potuto vincere con estrema facilità la 102ª edizione della Corsa Rosa

Il Giro d’Italia 2019 sta per volgere al termine: oggi si è disputata l’ultima tappa di montagna che sarebbe potuta essere decisiva per la vittoria finale. Vincenzo Nibali non è riuscito ad accorciare le distanze da Carapaz, che si è dimostrato ancora una volta in splendida forma e, ormai solo una clamorosa impresa, combinata ad un qualche episodio sorprendente, potrebbe togliere dal gradino più alto del podio della 102ª edizione della Corsa Rosa l’ecuadoriano della Movistar.

Massimo Paolone/LaPresse

Lo Squalo dello Stretto è stato autore di una buona prestazione oggi in un tappone di montagna davvero difficile e faticoso che però non è bastato per poter ancora sperare nella vittoria finale. Vincenzo Nibali, però, questo Giro d’Italia non lo ha perso oggi sul Monte Avena bensì nella tappa di Courmayeur, dove ha prevalso l’orgoglio.

Il ciclista messinese è stato protagonista di un battibecco con Roglic, che non voleva tirare e, dunque, quasi per dispetto, non lo ha voluto fare nemmeno lui, senza rendersi conto, in quel momento, di danneggiare più se stesso che il rivale sloveno.

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Mentre Roglic e Nibali, infatti, si facevano i dispetti a vicenda, Carapaz li ha beffati, aggiudicandosi la vittoria di tappa e la maglia rosa. Tra i due litiganti il terzo gode e l’ecuadoriano della Movistar ha approfittato degli screzi dei suoi rivali, che lo avevano sottovalutato, per guadagnare tempo prezioso.

La storia non si fa con i se e con i ma, ma se Nibali avesse affrontato diversamente quella tappa, oggi si sarebbe trovato in maglia rosa, con un ampio vantaggio su tutti i rivali (dati alla mano 20 secondi su Carapaz e un minuto abbondante su Roglic), che nessuno dei due gli avrebbe potuto recuperare nella breve cronometro di domani. Lo Squalo avrebbe quindi vinto il suo terzo Giro d’Italia e col senno di poi è quello che ci ha rimesso di più rispetto a Roglic che, questo Giro, non lo avrebbe vinto comunque.

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Gli italiani avrebbero preferito un finale diverso, ma a questo punto non si può che dar merito a Carapaz, che ha giocato in maniera perfetta, mettendo in primo piano le sue doti di ciclista e festeggiarlo e applaudirlo domani nello scenario di Verona.

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