Denaro e inganni, il Valladolid ha ‘ucciso’ il calcio

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Lo scandalo combine scoppiato in Spagna è l’ennesima macchia di un calcio in cui inganni e denaro vengono preferiti a gloria e onore

Sette giocatori, un barbecue e una combine grossa così. E’ accaduto in Spagna, dove i giocatori del Valladolid hanno messo in piedi un inganno riprovevole che rischia di uccidere per l’ennesima il calcio, quello sincero e genuino.

AFP/LaPresse

Gloria e onore ormai non contano più, hanno lasciato spazio ad un vortice di inganni, che hanno come unico scopo il Dio Denaro. L’Operación Oikos è mirata a far chiarezza su questo torbido affare, un giro di calcioscommesse messo in piedi da sette giocatori della squadra che appartiene a Ronaldo il Fenomeno, guidati da Carlos Aranda e Raul Bravo. Sono loro i capi di questa organizzazione, riusciti a mettere in scena un bel teatrino in occasione dell’ultimo match di Liga tra Valencia e Valladolid. “Ci sono sette giocatori corrotti, non di più” le parole al telefono di Carlos Aranda, attualmente libero su cauzione, a una persona. “Scommetti 10.000 euro e ne vincerai 20.000. Il Valencia vince sia nel primo tempo che nel secondo“. Tutto è andato secondo copione, con due clamorosi errori della difesa del Valladolid utili per permettere al Valencia di andare in vantaggio nel primo tempo, suggellando il successo nella ripresa. A tessere le fila in campo è stato Borja Fernandez, capitano del Valladolid alla sua ultima partita in carriera.

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Uscito all’83° minuto tra gli applausi del pubblico, lo spagnolo avrebbe intascato 50.000 euro dalla combine, venendo poi arrestato e liberato su cauzione. I dettagli del piano sono stati messi a punto durante un barbecue a casa di Keko, dove le persone coinvolte hanno concluso il piano. Una macchia indelebile per il calcio spagnolo, ma non solo: un terribile inganno che non può davvero rimanere impunito.

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