Montezemolo toccante dopo la scomparsa di Niki Lauda, ma il sorriso non manca mai: “mi disse che avevamo una macchina di merda”

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Montezemolo tra dolci ricordi e simpatici aneddoti: l’ex presidente della Ferrari ricorda l’amico Niki Lauda, scomparso nella notte

Il mondo della Formula 1 piange la scomparsa di Niki Lauda: l’ex pilota austriaco e presidente non esecutivo della Mercedes è morto nella notte dopo essere stato ricoverato in ospedale in Svizzera. Una tragica scomparsa per la famiglia e per tutti i suoi amici, tra cui anche Luca Cordero di Montezemolo.

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LaPresse/Vincenzo Livieri

L’ex presidente Ferrari, intervistato dai microfoni Sky, non è riuscito a trattenere un pizzico di commozione raccontando il suo amico, tra simpatici aneddoti e tanto affetto: “è un giorno triste per tutti i ferraristi, ma per me lo è in modo particolare, perchè io perdo un amico che è stato un grande vero amico per 50 anni, con lui ho passato alcuni dei momenti più belli della mia vita, i tifosi della Ferrari hanno gioito grazie a lui per tante vittorie, per 2 mondiali vinti, per uno perso per mezzo punto all’ultima gara. Hanno gioito anche per una bella persona, un pilota di grandissima sensibilità in gara, intelligente capace di rischiare quando necessario ma di gestire anche la gara, un uomo attento al rapporto con i tecnici e i meccanici con i dettagli della macchina con i progressi della macchina, un uomo che sapeva dire la verità anche quando era  scomoda: un giorno disse ‘una macchina di merda’ e io mi arrabbiai, ma qualche ragione ce l’aveva. Un giorno disse che era una questione di culo, di sensibilità, ed era vero. Un uomo che ha avuto il coraggio di tornare in pista un mese e mezzo dopo quando mettendosi il casco aveva ancora il sangue che gli usciva dalle ferite, un uomo che non ha mai avuto complessi nell’avere modificato certi connotati del viso, un uomo coraggioso, leale, di personalità, mancherà molto alla F1, mancheranno le sue battute, la sua intelligenza“, ha affermato.

LaPresse/Fabio Cimaglia

Non dimenticherò mai quando mi telefonò nel giorno in cui lasciai la Ferrari, era un giorno triste per me, mi disse delle cose bellissime e vi posso dire che quando ci fu il primo viaggio di Italo mi chiamò, è stato un campione del mondo in pista ma anche fuori, per fare un accordo con la sua linea di aerei. L’ho sentito 20 giorni fa, aveva una voce flebile non era il Niki coraggioso e combattente, nella sua vita ha combattuto e ha vinto, e io chiedo a tutti i tifosi della Ferrari di applaudirlo oggi e di ricordare un grande campione ed un grande uomo che ci mancherà tantissimo“, ha continuato Montezemolo prima di ricordare un altro simpatico aneddoto: “fui investito in corsia box e mi sono ritrovato con fratture multiple, mi misi seduto dietro ai box, per metà gara non sono stato sul muretto, a fine gara Niki è venuto da me ‘ tu grande stronzo, tu lasciato me solo per metà gara, io non vedere segnale, io abbandonato’, non avevo la forza per rispondergli, questo era Niki Lauda.

AFP/LaPresse

Niki è molto cambiato, come anche Michael Schumacher, stando alla Ferrari, all’inizio non voleva parlare quasi mai con la stampa, era poco comunicativo, poi passò quasi all’opposto, era molto attento alla messa a punto della macchina, ha fatto un bellissimo lavoro anche alla Mercedes. Era un campione del mondo non solo in pista. Parliamo di un mito dello sport mondiale, di un mito dell’automobilismo, che mancherà molto soprattutto alla F1 che oggi ha bisogno di persone con carisma. Il coraggio, la lealtà, la capacità di essere diretto e la coerenza sono state le cose più belle di Niki Lauda come persona e non solo come campione“, ha aggiunto ancora Montezemolo.

AFP/LaPresse

Dopo l’incidente decise di tornare in gara a Monza, poco più di un mese dopo, era molto debole fisicamente, faceva caldo in quel settembre, ma lui voleva tornare in quella pista in cui l’anno prima in cui noi vincemmo a Monza davanti al nostro pubblico 12 anni dopo l’ultimo mondiale, il campionato del mondo, e in quella stessa gara vincemmo la gara con Regazzoni. Io chiamai Ferrari al telefono dopo quella gara e lo sentii commosso e so che piangeva,  Lauda fu invitato subito ad una trasmissione e disse no io voglio restare qui a festeggiare luca con te con i meccanici con la squadra, questo era Niki Lauda. Niki Lauda fino ad un mese fa ci facevamo i  commenti delle gare ogni lunedì o martedì e lui commentava la Ferrari con me, io non ho più ruolo e commentavo come amico e appassionato, e anche lì sempre lucido e in certi momenti spietato, ma una persona veramente di cui sentirò in modo pazzesco la mancanza”, ha concluso.

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