Barcellona, le verità di Piqué: “il ko di Liverpool resterà nella storia, vi spiego cosa ci è successo”

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Il difensore del Barcellona ha parlato della stagione in corso alla vigilia della finale di Coppa del Re contro il Valencia

La Liga in tasca e la finale di Coppa del Re da giocare domani sera, completando un doblete che renderebbe positiva la stagione. L’eliminazione in semifinale di Champions League contro il Liverpool brucia ancora, considerando il 3-0 del Camp Nou ribaltato poi con il poker di Anfield.

Pique
Pique – LaPresse/AFP

Intervistato da El Pais, Gerard Piqué ha fatto il punto sull’annata appena trascorsa: “non saprei se questa sia stata la mia miglior stagione, ovviamente è stata molto positiva perché sono riuscito a giocare quasi tutte le partite e non ho avuto infortuni. Ma anche altre annate sono state sensazionali come nel periodo del triplete, dove tutti avevamo raggiunto un livello che rasentava la perfezione nel singolo e nel collettivo. L’addio alla Nazionale? Sarebbe stato impossibile rendere tutti felici, ognuno ha la sua opinione. Dovevo fare ciò che credevo essere meglio per me, e ho preso questa decisione. Era il momento giusto per farlo. Valverde? Non so il suo futuro né devo giudicarlo, ma ha gestito ottimamente il gruppo in questi due anni e ci ha migliorato da un punto di vista tattico. Sicuramente possiamo giocare meglio, perché si può fare sempre di meglio. E ci ha fatto male perdere così ad Anfield. Ma penso che firmeremmo ogni anno per vincere il campionato e forse la Coppa del Re. I catalani sono molto esigenti, vogliono la perfezione e hanno ancora in mente il calcio di Guardiola. Ma ora subiamo pressioni diverse, giocare col portiere è quasi impossibile“.

AFP/LaPresse

Sulla sconfitta di Liverpool: “qualcuno è stato influenzato dalla rimonta che abbiamo subito a Roma. Dopo il primo gol inconsciamente abbiamo pensato a quello. Era tutto così simile. Ci hanno pressato bene e molto, poi Anfield ha fatto il resto. Non siamo stati all’altezza e a volte succede. È stato difficile recuperare emotivamente perché i giorni passavano e pensavamo a quella sconfitta. È un ricordo che resterà nel tempo, ma dobbiamo guardare avanti“.

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