Auto, targhe straniere: come tutelare i lavoratori frontalieri?

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E’ giusto contrastare gli abusi relativi all’uso delle auto con targhe straniere che circolano nel nostro paese ma nello stesso tempo si deve agire per tutelare i lavoratori frontalieri

Il Decreto Sicurezza (numero 113/2018) voluto fortemente dal ministro dell’Interno Matteo Salvini include anche una norma dedicata al settore automobilistico. La nuova legge punta infatti a regolare ed a impedire gli abusi relativi all’uso di vetture con targhe straniere che circolano in Italia.

Moltissimi “furbetti” residenti da tempo in Italia utilizzano auto con targa straniera per essere invisibili al fisco, non pagare il bollo e l’assicurazione nel nostro paese e sfuggire alle multe degli autovelox. Con il nuovo decreto è entrato in vigore il divieto di circolare in Italia con un veicolo immatricolato all’estero, a tutte quelle persone che risultano residente in Italia da oltre 60 giorni, mentre prima bisognava dimostrare che il possibile “furbetto” utilizzasse nel nostro paese questo tipo di vetture da più di un anno.

Contrastare i “furbetti” che utilizzano targhe straniere è giusto e sacrosanto, ma nello stesso tempo bisogna tutelare chi utilizza un’auto straniera per lavoro. A sollevare la questione è stata l’ASAPS che ha riportato l’annuncio dei sottosegretari all’Interno Stefano Candiani e Nicola Molteni, rispondendo alle richieste dei tanti lavoratori delle zone di confine con la Svizzera e la repubblica di San Marino che lavorano in aziende oltreconfine.

“Quello previsto nel decreto Sicurezza è un provvedimento sacrosanto perchè consente di sanzionare coloro che fraudolentemente usano una targa estera per evadere le tasse italiane – spiega Molteni -. Ci sono però da tutelare, giustamente, alcune situazioni. Per questo ci siamo messi al lavoro anche con le associazioni imprenditoriali arrivando a una nuova norma che permetta di distinguere meglio chi ha diritto da chi invece tenta una frode.”

Norma che, annuncia Candiani, “è già pronta ed è in attesa del giusto veicolo normativo, che stiamo predisponendo. In questi mesi abbiamo affrontato l’argomento anche con la controparte svizzera – aggiunge Candiani -? incontrando l’ambasciatore elvetico Rita Adam e il consigliere di Stato e direttore del dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. Il nostro obiettivo era ed è colpire i furbetti e non intralciare i frontalieri che usano legittimamente un’auto aziendale con targa estera.”

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