Immatricolazioni auto, allarme per il nostro paese: “l’Italia registra il calo peggiore d’Europa”

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Calo generale delle immatricolazioni per tutti i maggiori mercati europei. L’Italia, in particolare, necessita di un più accelerato rinnovo del parco circolante

Anche a marzo prosegue la flessione del mercato dell’automobile in Europa: dopo un febbraio che si era chiuso in linea con lo scorso anno, torna a registrarsi un calo, simile a quanto archiviato a inizio anno.
Secondo l’ACEA, l’Associazione dei Costruttori europei, le vendite di autovetture nuove nell’Europa dei 28 + EFTA, a marzo hanno fatto registrare il terzo segno negativo dell’anno: con 1.770.849 vendite di auto nuove il mercato riporta un calo del 3,6% rispetto alle immatricolazioni dello scorso anno, che furono 1.837.241.
Con questo risultato, di conseguenza, anche il trimestre si posiziona in territorio negativo con le 4.146.152 vendite che cedono il 3,2% rispetto alle 4.282.447 del periodo gennaio-marzo 2018.

La contrazione delle immatricolazioni nel mese di marzo ha riguardato la maggior parte dei paesi dell’Europa dei 28 + EFTA e, in particolare, tutti i 5 Major Markets cedono il passo: -9,6% dell’Italia, -4,3% della Spagna, -3,4% del Regno Unito, -2,3% della Francia e -0,5% della Germania. Per questi Paesi (che nel mercato Europeo coprono in questo primo trimestre oltre il 70% delle vendite) lo stesso trend di flessione è riscontrabile anche nei risultati del I trimestre, ad eccezione della Germania i cui livelli di vendita rimangono in linea con lo scorso anno.

Tra i 5 Major Markets è proprio l’Italia a registrare il calo peggiore – afferma Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE, l’Associazione delle Case Automobilistiche estere – e questo non può che metterci in allarme. L’avevamo anticipato a dicembre al Governo e lo abbiamo ribadito ieri in un incontro con il Vice Ministro dello Sviluppo Economico On. Dario Galli, al quale abbiamo avuto modo di esprimere i nostri timori sulla necessità di un più accelerato rinnovo del nostro parco circolante, uno dei più vecchi d’Europa. Per questa ragione è sempre più urgente la definizione di una visione strategica della mobilità che accompagni la transizione verso le nuove motorizzazioni elettriche con un piano chiaro e ben definito”.

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