Auto elettriche, ecco dove posizionare le colonnine di ricarica

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Una riorganizzazione capillare dei punti delle infrastrutture dedicate alla ricarica elettrica favorirebbe in maniera esponenziale la diffusione delle vetture a zero emissioni

Le infrastrutture sono ancora il vero punto debole delle auto elettriche, infatti la scarsa presenza dei punti di ricarica nel nostro paese incide pesantemente ed in maniera negativa sulla diffusione capillare dei veicoli a zero emissioni.

Purtroppo, le colonnine di ricarica si trovano praticamente soltanto nelle grandi città della nostra Penisola, concentrate principalmente nel Nord del Paese, mentre il sud, ad eccezione di qualche centro urbano ne lamenta l’assoluta inesistenza. Stesso discorso quando si parla di colonnine presso i distributori di strade extra urbane e autostrade italiane, dove la loro presenza è talmente scarsa che impedisce ai proprietari di auto elettriche di fare lungi viaggi.

Nei grandi centri urbani che abbiamo citato in precedenza, il numero di colonnine sarebbe anche sufficiente, ma il problema che la loro posizione sembra quasi casuale e a volte inutile, perché in alcuni luoghi sono anche troppe per l’utilizzo che se ne fa, mentre in altre risultano addirittura assenti.

Infine non si è ancora raggiunto un unico standard di ricarica e la maggior parte delle volte le colonnine presenti non sono di tipo ultra rapido, quindi di conseguenza per effettuare un pieno di energia si impiegano molte ore, a volte addirittura una notte intera, cosa che ovviamente diventa impraticabile se bisogna utilizzare l’auto elettrica nei momenti di necessità o semplicemente quando serve.

Per ovviare a questi problemi e spingere la diffusione delle auto elettriche lo stato dovrebbe intervenire in maniera decisa proponendo un piano serio e ben realizzato di sviluppo delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Innanzi tutto bisognerebbe sviluppare una rete di ricarica standard ultra veloce capace di adattarsi ai differenti tipi di veicoli elettrici presenti, quindi le vetture come ad esempio le Tesla che supportano un sistema di ricarica veloce dovrebbero avere la possibilità di fare un pieno rapido in qualsiasi punto di ricarica e non presso la rete dedicata denominata Supercharger.

In secondo luogo bisognerebbe studiare con attenzione, tramite lo sviluppo di appositi algoritmi, i punti di ricarica maggiormente frequentati e le zone più critiche per quanto riguarda il flusso di vetture elettriche.

In questo modo, almeno nelle grandi città, si potrebbe avviare una seria riorganizzazione delle colonnine di ricarica, eliminando quelle superflue e poco utilizzate e potenziandole zone dove il traffico di vetture elettriche (come ad esempio i centri storici, ma non solo) risulta molto più intenso. Adottando questa politica si ridurrebbero le spese di installazione e si favorirebbe in maniera esponenziale una mobilità maggiormente sostenibile.

 

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