Conor McGregor prova la strada dell’umiltà per ottenere un rematch contro Khabib Nurmagomedov: il fighter irlandese ammette di non aver rispettato abbastanza il suo avversario nello scorso incontro
Una volta conclusa la sua sospensione, Conor McGregor ha in mente una sola cosa: prendersi la rivincita contro Khabib Nurmagomedov. Il fighter irlandese è stato sconfitto in maniera piuttosto dura a UFC 229, evento nel quale è stato costretto ad arrendersi ad una sottomissione del fighter daghestano. McGregor ha visto tutto il trash talking che ha accompagnato le settimane precedenti al match, i proclami, i toni accessi e le provocazioni, ritorcersi contro di lui, finendo poi per ricevere una sonora batosta nella gabbia, quando le parole contano zero e sono i fatti a parlare.
In una recente intervista riportata da ‘sportingnews.com’, The Notorious ha ammesso di aver sottovalutato Nurmagomedov, dando la colpa della sua sconfitta al suo atteggiamento sfrontato. Con un’insolita umiltà, McGregor ha ammesso: “è facile essere concentrato una volta, ok. È facile per qualcuno ottenere qualcosa e farlo una volta sola. Ci metti tutto te stesso. Ma farlo una volta dopo l’altra, anno dopo anno, questo è il momento in cui la motivazione si abbassa. Questo è il momento in cui manca la dedizione. Questo è quello che sembra sia successo. Non ho dato a Khabib abbastanza rispetto, gli sono andato contro e sono stato colpito da un’overhand. Se fossi stato concentrato non sarei mai stato colpito da quell’overhand in nessun tipo di combattimento. Sono molto fiducioso, molto desideroso e molto in forma. Devo rispettare Khabib. È un avversario formidabile. Ha lottato contro gli orsi da piccolo, si è allenato per molto tempo. Era molto più in forma di quel che mi aspettassi, quindi devo rispettarlo. Era nel suo grande momento. Ma se c’è una disputa, serve un rematch. Io ho creato una disputa nell’ultimo incontro. Ho schiaffeggiato suo fratello e suo cugino nella gabbia. Non è finita. Dunque c’è una disputa e dovrà esserci un rematch”.
