Tennis – L’autocritica di Kyrgios: “fuori dal campo non sono top 10, ho fatto jet-sky prima della finale. Voglio un coach”

SportFair

Nick Kyrgios vince il torneo di Dubai e fa autocritica: l’australiano voglioso di cambiare atteggiamento fuori dal campo e di iniziare ad allenarsi con un coach per migliorare

Nick Kyrgios non si smentisce mai. Il tennista australiano si dimostra il solito mix di genio e sregolatezza che fa ammattire i fan del tennis: a Dubai ha ‘quasi dato di matto’ contro il pubblico, in un rapporto di amore/odio match dopo match, per poi sbaragliare Nadal, Wawrinka e Zverev e prendersi il successo finale.

Intervistato nel classico discorso post vittoria, Kyrgios si è dimostrato sorprendentemente autocritico, analizzando gli aspetti da migliorare per diventare un top 10: “non è stato il mio miglior tennis in generale, ho cercato di fare il massimo ma altre volte ho giocato meglio. Tuttavia, in finale, è stato davvero un ottimo match, contro un buon amico Sascha. È una persona fantastica, un giocatore fantastico, un grande esempio. Questa vittoria certo mi dà molta fiducia. Se valgo un top 10? Forse. Ho il gioco di un top 10 ma quello che faccio fuori dal campo non corrisponde a quello che farebbe un top 10. Giocatori come Sascha, Novak, Rafa, fanno ogni giorno le cose giuste. Io no. Fuori dal campo non sono affatto un top 10. Per esempio, oggi sono andato a fare jet-ski alle 17.30 e la finale era alla 21; non penso che un giocatore al top avrebbe fatto questo genere di cose. Devo migliorarmi molto in questo. Devo essere più disciplinato, più professionale e fare le cose giuste. Voglio continuare a lavorare per riuscirci. Non ho ancora un coach e forse dovrei cominciare proprio da lì”.

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