L’addio alla Red Bull e un possibile futuro in Ferrari, a tutto Ricciardo: “se da Maranello dovessero chiamarmi…”

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Il pilota australiano ha parlato della scelta di trasferirsi in Renault e delle difficoltà incontrate in Red Bull, soffermandosi anche su un possibile futuro in Ferrari

Una scelta importante, un salto nel vuoto che solo Daniel Ricciardo avrebbe potuto compiere. Lasciare la Red Bull per sposare il progetto Renault è un chiaro segnale di coraggio, che il pilota australiano spera possa trasformarsi nella scelta più giusta per la sua carriera.

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Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, il driver di Perth è partito con l’analizzare i test di Barcellona, facendo anche un piccolo pronostico per Melbourne: “sono a mio agio nei nuovi colori, non vedo che il Mondiale cominci il 17 marzo perchè i test dopo un po’ mi annoiano. Se dovessi scommettere, direi che la Ferrari è favorita per Melbourne. Anche se la Mercedes si nasconde sempre e alla fine troverà il modo di essere vicina, mentre vedremo se la Red Bull sarà capace di fare altrettanto. Per quanto riguarda noi, posso dire che non siamo a livello delle prime due. Ci troviamo nel pacchetto di mischia, con altri team come Alfa Romeo e Toro Rosso. La power unit è importante, su questo fronte la Renault ha fatto dei progressi, ma per la mia esperienza passata si può vincere anche con meno potenza se hai una gran macchina“.

verstappen ricciardo
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Ricciardo poi svela il motivo che lo ha spinto lontano dalla Red Bull: “nel 2018 ho vissuto tanti alti e bassi, mi sentivo arrabbiato e frustrato, e il rischio di passare alla Renault era inferiore rispetto a quello di rimanere in Red Bull se il motore Honda non avesse funzionato, cosa che mi avrebbe reso estremamente infelice. Negli ultimi tre anni la traiettoria della Renault è sempre cresciuta, mentre c’è la possibilità che quella della Red Bull vada giù anziché salire. Ora loro sono davanti a noi, ma credo che in breve tempo le gerarchie possano ribaltarsi. Verstappen? Non ho niente di personale contro Max. I nostri rapporti sono stati buoni anche dopo l’incidente di Baku, nel quale sono convinto che lui avesse la colpa perché ha cambiato traiettoria due volte. Non ho mai pensato: ‘Con questo ragazzo è impossibile andare avanti’. E neppure che vi fosse troppa politica o che il team gli desse la macchina migliore. Ho avuto però la sensazione che se un giorno ci fossimo trovati in lotta per il titolo, loro sarebbero stati dalla parte di Max, per il fatto di voler vincere con il più giovane campione del mondo della storia“.

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Il suo compagno adesso è Nico Hulkenberg, un pilota completamente diverso da Mad Max: “l’ho tenuto d’occhio fin dalle categorie junior. Non è mai salito sul podio in Formula 1 solo perché mancava la macchina giusta. Quest’anno, correndo nello stesso team, avrà l’occasione di provare a tutti che può battermi. Perciò mi aspetto il Nico più forte di sempre e sarà una bella sfida. Ci spingeremo a vicenda come succedeva con Verstappen, non vedo l’ora di scendere in pista e mettermi alla prova non solo con Hulk, ma anche con tutti gli altri piloti in griglia. Prost? Sono entusiasta che sia con noi. Durante i test ci siamo messi a bordo pista a guardare le macchine e a discutere. E’ incredibile quanta passione abbia ancora per le corse. Già solo ascoltare le storie del passato e di quando lui correva contro Senna sarà un privilegio”.

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Non manca poi una battuta sulla nuova coppia Ferrari: “c’è chi pensa che Vettel prevarrà con la sua esperienza e chi invece ritiene che andrà come quando era con me alla Red Bull. Io non sarei sorpreso se Leclerc battesse Seb, considerando il talento che ha mostrato, ma neppure se succedesse il contrario. Credo che sarebbe un duro colpo se fosse sconfitto da Seb. E’ molto giovane e non va sottovalutata la pressione che c’è alla Ferrari, una squadra spinta da tutta l’Italia, in questo l’esperienza di Vettel può fare la differenza. Starà a Leclerc reggere il peso delle responsabilità. Ma seguirò con interesse la loro battaglia. Io in Ferrari in futuro? Ho appena cominciato la mia avventura alla Renault e non voglio mancare di rispetto al team. Ma penso di continuare in F.1 ancora per molti anni e quindi mai dire mai. Le porte possono aprirsi, e lo stesso vale per un ritorno alla Red Bull. Non ho mai avuto davanti un contratto o un’offerta economica da valutare da parte del Cavallino. Insomma, mai una vera negoziazione con loro“.

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