Nasce LazioLab: il test della saliva sui giocatori per ottimizzare le prestazioni

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Calcio: nasce LazioLab, test della saliva sui giocatori per ottimizzare le prestazioni. Convenzione con Universita Tor Vergata per ricerca e prevenzione

Il prelievo di un semplice campione di saliva dai calciatori e poi l’analisi di alcuni metaboliti per capire lo sforzo fisico prodotto e quindi personalizzare i carichi di lavoro in base alla stanchezza accumulata. Il tutto per ottimizzare le prestazioni degli atleti. È la sperimentazione, legata alla ‘metabolomica’, che sarà condotta sul settore giovanile della Lazio all’interno del ‘LazioLab’, la struttura che nascerà a breve grazie alla convenzione tra il club e l’Università Tor Vergata di Roma. Il punto sull’iniziativa è stato fatto oggi al Centro sportivo della Lazio a Formello all’interno dell’evento ‘La prevenzione è…il 12esimo in campo’.

L’obiettivo di LazioLab è innovare e fare del Centro sportivo di Formello, grazie all’impegno del presidente Claudio Lotito nell’investire in nuove strutture, un luogo di cultura scientifica dello sport – spiega all’Adnkronos Salute Michele Morelli, medico settore giovanile Lazio, tra i relatori dell’evento insieme all’urologo-andrologo Gabriele Antonini – partiremo già quest’anno con il settore giovanile della Lazio, circa 100 atleti, per andare a regime il prossimo anno e poi coinvolgere la prima squadra. La convenzione con la Scuola di Specializzazione in Biochimica Clinica dell’Università Tor Vergata permetterà il monitoraggio della stato fisico dei giovani calciatori attraverso la metabolomica per indagare al meglio le spie che ci informano sullo stato fisico del calciatore e il suo livello di stanchezza e di risposta allo stress fisico. Così – aggiunge Morelli – da migliorare e personalizzare gli allenamenti e i carichi di lavoro. L’obiettivo è poi alla fine della sperimentazione pubblicare i dati”.

 

L’impegno della Lazio per la prevenzione prosegue dunque anche quest’anno, dopo lo screening per il varicocele fatto lo scorso anno sul settore giovanile, nel 2019 si punta alla diagnosi precoce del tumore del testicolo grazie anche alla testimonianza del difensore della Lazio Francesco Acerbi, colpito dalla malattia pochi anni fa e tornato poi a giocare. ”Vogliamo essere antesignani e creare un nuovo modo di approcciare la salute dei nostri calciatori e mandare un messaggio preciso a tutta la popolazione maschile di qualsiasi età che è ancora restia ad andare dallo specialista per lo screening e i controlli di routine”, ha sottolineato Antonini, tra i promotori dell’evento.

La diagnostica molecolare e la biochimica stanno diventando fondamentali nella medicina dello sport. Alla base del test della saliva ci sono le analisi metabolomiche in grado di misurare la concentrazione di molecole molto piccole – i metaboliti – allo scopo di valutare le condizioni di salute di una persona. Un lavoro sperimentale che vede in prima linea l’Università di Tor Vergata con un Centro di Metabolomica dove vengono studiati i biomarcatori della saliva, dell’urina e degli estratti delle ossa. ”La saliva, appunto, possiede un vasto insieme di metaboliti che si possono studiare per finalità legate allo sforzo fisico, alla resistenza, allo stato di idratazione. Fattori fondamentali per ottimizzare al meglio le prestazioni dello sportivo e del calciatore in particolare”, ha spiegato Daniel Cicero, biochimico dell’Università Tor Vergata di Roma. (Red/AdnKronos Salute)

 

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